
Ad oggi, per poter diventare ingegnere e iscriversi all’albo di categoria, tutti i neolaureati devono affrontare un Esame di Stato, il cui superamento dà ufficialmente accesso all'abilitazione alla professione.
Ma a breve questo procedimento potrebbe cambiare ed essere rivoluzionato se anche ingegneria venisse aggiunta alle cosiddette lauree abilitanti. Infatti il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) si dice pronto ad attivare la procedura prevista dalla legge sulle lauree abilitanti, ovvero la legge 163, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 19 novembre 2021. Ma scopriamone di più.
- Leggi anche:
- Liceo occupato, preside attiva la Dad: chi non si collega è assente
- Super Green Pass: come si ottiene il Green Pass rafforzato e come scaricarlo
- Per i professori ci sarà l'obbligo vaccinale: cosa succede a chi non lo fa?
Ingegneria tra le lauree abilitanti alla professione: lo chiede il CNI
“Abbiamo già combattuto per ottenere una serie di modifiche al testo - esordisce a ItaliaOggi Armando Zambrano, presidente del Cni e della Rete delle professioni tecniche, e continua - come quella delle commissioni paritetiche d'esame. Volevamo anche essere inseriti direttamente nel provvedimento - nrd. quello sulle lauree abilitanti - , ma ciò non è stato possibile. Abbiamo quindi già avviato i lavori e i contatti con le istituzioni interessate per far sì che il percorso di laurea in ingegneria diventi direttamente abilitante. Si tratta di un'innovazione importantissima che vogliamo cogliere nel più breve tempo possibile”.Quindi, anche se attualmente le lauree abilitanti sono quelle in: odontoiatria e protesi dentaria (classe LM-46), in farmacia e farmacia industriale (classe LM-13), in medicina veterinaria (classe LM-42) e la laurea magistrale in psicologia (classe LM-51) che abilitano all’esercizio delle professioni, rispettivamente, di odontoiatra, di farmacista, di medico veterinario e di psicologo, ciò non toglie che con il tempo possano aggiungersi anche altri settori, come sta accadendo per ingegneria.