
COSA E' CAMBIATO - Il nuovo Decreto si basa principalmente su quattro capisaldi: il tirocinio, la fine dell'accesso illimitato all'insegnamento (si deciderà il numero dei futuri docenti in base al bisogno effettivo delle scuole), l'inserimento immediato nelle scuole a fine precariato e, infine, all'insegnante sarà richiesto di avere una maggiore conoscenza dell'inglese e delle nuove tecnologie. Negli anni scorsi per insegnare nella scuola secondaria era necessario frequentare due anni di Scuola di Specializzazione, detta SSIS, alla quale si accedeva dopo la laurea magistrale, dalle SSIS poi si passava al Tirocinio formativo. Adesso per insegnare ad una scuola secondaria è necessario essere in possesso di una laurea magistrale e poi svolgere un anno di Tirocinio composto di 475 ore da assolvere in una scuola sotto la supervisione di un Tutor. Alla nuova laurea magistrale, che abiliterà all'insegnamento, si accederà dopo il superamento di un test. Questo servirà a garantire l'accesso di un numero programmato di aspiranti docenti che rispondano al reale fabbisogno di insegnanti nelle scuole
SAPER INSEGNARE - Anche quello dell'insegnante come tutti gli altri lavori non sarà più un semplice sapere, ma diventerà un "saper fare". I tirocini saranno supervisionati dagli Uffici Regionali Scolastici, a cui spetta il compito di controllare il lavoro dei tirocinanti nelle scuole che, in queste battute iniziali (prima della costituzione degli albi), saranno scelte dalle Università.
Anche i dottori di ricerca possono chiedere di fare il tirocinio, purché siano in possesso della formazione idonea.

PRECARI NON ABILITATI E DIPLOMATI - Coloro che sono precari privi di abilitazione o anche ex diplomati di istituti magistrali, che non hanno conseguito la laurea, possono ottenere comunque l'abilitazione purché sostengano e superino delle prove di accesso specifico che mirino a valutare la loro preparazione disciplinare.