
Sei sveglia, brava e brillante. Hai voti alti e sogni un futuro roseo tra università e lavoro. Ecco, non scoraggiarti, ma per le ragazze il futuro non è proprio quello hai in mente, perchè gli stipendi e le prospettive occupazionali sono più basse di quelle dei tuoi compagni maschi.
Vuoi sapere cosa ti aspetta con esattezza? Te lo dicono le ultime indagini firmate AlmaDiploma e AlmaLaurea.BRAVA E SVEGLIA GIÀ NELLA TUA CLASSE - Partiamo dai banchi di scuola. Sei sicuramente veloce, preparata e con le idee chiare. Magari sei pure tra le migliori della tua classe, tra quelle che battono alla grande i compagni di classe maschi. Sì, mettiamo che anche tu sia tra quel 36% di ragazze che secondo l'indagine in questione è uscita dalle medie con un bel 9 come voto di diploma contro il 29% dei ragazzi e che anche alle superiori, sia che tu abbia scelto un liceo, un istituto tecnico o un professionale, te la stai cavando comunque meglio di loro. Perchè stando ai dati oltre 9 ragazze su 10 non prendono ripetizioni, contro l'85% dei ragazzi che fa altrettanto, il loro voto medio di maturità supera il 78, quello dei maschi il 75 e studiano pure di più, visto che il 38% del gentil sesso dice di passare a fare i compiti almeno 15 ore settimanale e dei maschi lo fa solo il 16%, meno della metà. Senza contare che le studentesse fanno pure più stage e più esperienze internazionali, intraprendono con più facilità percorsi formativi linguistici e conseguono pure una maggior numero di attestati. Non ti basta? Ecco, sappi pure che le femmine sono più impegnate persino nel volontariato: un 22% contro il 14% dei maschietti.
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PIÙ BRAVE DEI MASCHI PURE ALL'UNIVERSITÀ - E quando arriviamo all'università non perdiamo certo tempo. Il Rapporto 2015 sul Profilo dei diplomati conferma che le donne, a livello di qualsiasi percorso di studi intrapreso, continuano ad avere performance più brillanti rispetto agli uomini, sia in termini di regolarità negli studi che di voti. Tra i laureati del 2014, dove è nettamente più elevata la presenza della componente femminile, la quota delle donne che si laureano in corso è superiore a quanto registrato per i loro colleghi, il 47% contro il 42% degli uomini e il voto medio di laurea, a parità di condizioni, è uguale a 103 su 110 per le prime e a 100 per i secondi. E mettiamoci pure che le ragazze svolgono anche più tirocini e stage riconosciuti dal loro corso di laurea.
SEI BRAVA, MA IL POSTO FISSO VA ALL'UOMO - Insomma, tra i banchi di scuola e dell'università hai un presente brillante e roseo. Riesci tranquillamente a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissata, ovviamente lavorando sodo. Un impegno che ti sarà riconosciuto quando lavorerai, ti dici. E invece no. Perchè secondo il Rapporto 2015 sulla condizione occupazionale dei laureati esistono ancora troppe disuguaglianze di genere. Le donne, infatti, ancora oggi fanno più fatica dei loro colleghi maschi a realizzarsi professionalmente a tal punto che per “giocare alla pari” di fatto devono essere più qualificate. In Italia ancora di più di quanto non capiti in tutta Europa. Perchè tra i laureati magistrali, a cinque anni dal conseguimento del titolo, le differenze di genere si confermano significative: lavorano 83 donne e 90 uomini su 100. E a un lustro dal titolo il lavoro stabile diventa una prerogativa tutta maschile: può contare su un posto sicuro, ben il 77% degli occupati e il 64% delle occupate. In particolare, ha un contratto a tempo indeterminato il 44,5% delle donne rispetto al 56% degli uomini.
IL TUO STIPENDIO SARÀ PIÙ BASSO DI QUELLO DI UN UOMO - Le differenze con i tuoi futuri colleghi maschi, se le cose dovessero restare come ora, ci saranno pure nello stipendio. E non a tuo vantaggio, sia ben chiaro. Tra i laureati magistrali che a cinque anni lavorano a tempo pieno, emerge che i maschietti guadagnano in media 1597 euro contro i 1316 dellle femminucce. E come se non bastasse, il titolo è efficace per lavorare più per gli uomini che per le donne: rispettivamente l’88% contro l’82%.
NELL'AMBITO MEDICO - SCIENTIFICO? A TE 200 EURO IN MENO - E se pensi che scegliere un corso di laurea che offre più prospettive occupazionali possa in qualche modo farti da salvagente, ti sbagli di nuovo. Sembrerebbe proprio che poco importa che tu voglia diventare ingegnere, un professionista nella sanità, o lavorare con le scienze o l'economia: il tuo stipendio sarà sempre più basso di quello di un collega uomo. Per esempio, se hai intenzione di iscriverti a Professioni sanitarie, sappi che i maschi a oggi guadagnano in media 1668 euro al mese, le femmine 1483. Non ti va meglio se sogni un futuro a Ingegneria: le donne guadagnano in media ben 200 euro mensili in meno degli uomini e con prospettive di un posto fisso pure più basse. La situazione non cambia neanche se scegli un percorso economico statistico o scientifico. Anche in questo caso in questo caso, non solo restano elevate le differenze occupazionali e contrattuali, ma anche i guadagni sono sempre di circa 200 euro più bassi.
E NEGLI AMBITI FEMMINILI? ANCORA LA STESSA STORIA - Nemmeno nei percorsi dove storicamente la presenza femminile è più marcata come nell’insegnamento, in ambito letterario, psicologico e linguistico le cose potrebbero poi andarti tanto meglio. Laddove le differenze a livello retributivo calano, le donne restano comunque penalizzate: hanno meno chance occupazionali dei loro colleghi e pure una minore stabilità. Punti a Psicologia? Qui gli uomini non solo sono più occupati, ma anche più stabili e con guadagni superiori (1.370 euro contro 1.159) delle loro colleghe in gonnella. Infine, nel solo indirizzo di studio in cui le donne hanno la meglio dal punto di vista occupazionale rispetto ai loro colleghi, quello linguistico, gli uomini possono contare su una maggiore stabilità e stipendi più alti delle donne. Come vedi, forse c'è ancora tanto da lottare.

Serena Rosticci
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