
L’incubo dell’assistente al posto del prof in sede d’esame è condiviso da moltissimi studenti di tutte le facoltà universitarie. Infatti spesso i sostituti dei vecchi cari docenti sono addirittura più severi e spietati, giudici implacabili pronti a bocciare e a rifilare voti al di sotto del 21.
Come i prof, anche gli assistenti rappresentano a volte degli spettri per i corridoi degli atenei. Ma sfuggire alle grinfie di quelli che puntuali si ritrovano dietro alla cattedra pronti ad esaminarvi è davvero difficile, se non impossibile. La web serie “Esami” ideata da tre ex studenti universitari sforna un nuovo episodio: la cornice è un aula di Architettura.
ESAME ESILARANTE- Il video incomincia con uno studente e un assistente, possibilmente intercambiabili, che a suon di battute tentano di imporre da subito le proprie personalità. Ovviamente il primo avrà presto la peggio in quanto il suo interlocutore, nelle vesti del più spietato dei professori, riesce con poche parole a mandarlo nel panico totale. L’esaminando però tenta ugualmente di esporre il proprio progetto e nel descriverlo non sembra vacillare, al contrario convinto delle proprie scelte. Le prime domande dell’assistente non riescono ad intimorirlo, anzi su qualcuna il giovane ironizza anche. “Perché hai scelto Berlino come location del tuo progetto?” chiede il prof, e lo studente ironizza “Avrei dovuto ambientarlo a Terni?”.
DAL SORRISO ALL’INCUBO- Le certezze dello studente iniziano però a crollare quando il perfido assistente pronuncia la fatidica formula “C’è un problema in questo plastico”. Da questo momento in poi il giovane esaminando, come tanti altri coetanei nella sua stessa situazione, inizia a vacillare: occhi sgranati, tremore diffuso, dalla voce convinta si passa ad un balbettio. Ma quale problema si chiedono in tanti pensando al fatto che il progetto ha ottenuto la firma di revisione del prof! Ma l’assistente con la risposta pronta incalza la povera vittima accusandolo di plagio: “questo plastico mi ricorda il progetto di un altro studente”. E da qui, l’epilogo dell’esame è preannunciato.
L’ASSISTENTE E’ LO SPETTRO- Il giovane esaminando ha avuto un incubo premonitore. E a quanti capita in procinto di un esame? Sognare formule, dati, informazioni confuse, pagine di manuali che si affollano frenetiche nella mente, senza ordine. E poi il volto implacabile dell’assistente pronto a dimostrare che non valete nulla. Rincorrere per settimane il prof o l’assistente, o chi per loro fa le parti, pur di ottenere il consenso per il progetto, la ricerca, la tesina da presentare il giorno dell’esame. E poi, dopo essersi preparati giorno e notte, per esporre al meglio il proprio lavoro arriva la batosta delle domande trabocchetto, dei giudizi spietati, delle motivazioni della bocciatura. Fortunatamente, guardando le immagini di “Esami” si sorride anche perché in fondo un esame resta pur sempre un esame.
Margherita Paolini