Con il professore bello si studia meglio

All’università, con un professore bello si studia meglio. Una ricerca universitaria ha dimostrato che gli studenti considerano più bravi i docenti che sono più attraenti. Ma tra i vostri prof, c’è qualcuno che è veramente affascinante?

UNO STUDIO SUI PROF BELLI - Lo studio è stato affrontato da Michela Ponzo e Vincenzo Scoppa del Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università della Calabria.

Non soddisfatti dei questionari di valutazione che sono somministrati periodicamente a tutti gli studenti per raccogliere i loro giudizi sui corsi universitari impartiti, hanno deciso di scoprire qualcosa di più. Hanno raccolto le valutazioni di 2300 corsi tenuti in sette anni nella facoltà di Economia dell’Università della Calabria, per un totale di 190 docenti.

L'INDICE DI BELLEZZA - I risultati così ottenuti, che indicano la soddisfazione degli studenti verso i corsi impartiti dai prof, sono stati messi a confronto con un indice di bellezza. Questo è stato elaborato chiedendo a 29 studenti che non conoscevano i docenti in questione, di valutare l’aspetto fisico di questi su una scala da 1 a 10 attraverso una foto mostrata loro.

BELLI E BRAVI - Dal confronto tra le due indagini, è emerso che gli insegnanti ritenuti più bravi dagli studenti universitari sono quelli considerati anche più belli dal campione dei 29 ragazzi. E non sono state riscontrate neanche grandi differenze sull'indice di gradimento tra docenti uomini e docenti donne: entrambi "promossi" dagli studenti se sono piacenti.

ANCHE L'OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE - Per spiegare questa coincidenza è stato ipotizzato che i docenti più affascinanti sono, proprio in ragione della loro bellezza, più sicuri di sé e quindi in grado di affermarsi maggiormente durante le lezioni. Tuttavia, studiando le loro effettive capacità attraverso le pubblicazioni scientifiche prodotte o le citazioni ottenute, non è stata dimostrata alcuna correlazione con la loro bellezza. Sembrerebbe piuttosto che i docenti “bruttini” vengano semplicemente discriminati dagli studenti che a lezione preferiscono avere a che fare con qualcuno di più piacevole da guardare.

Cristina Montini