
Le mobilitazioni pro-Palestina riguardano ormai tutto il mondo universitario. Si espandono a macchia d’olio gli annunci delle proteste che andranno in scena nei prossimi giorni.
Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Italia, Irlanda, Austria: le tende degli studenti affollano ormai gli atenei europei, e non solo.
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Gli studenti di tutto il Vecchio Continente hanno così fatto fronte comune per protestare contro la guerra in Palestina.
Il governo spagnolo, fa sapere ‘Il Fatto Quotidiano’, si è detto “orgoglioso” per le iniziative dei suoi studenti, che da martedì protestano in diversi atenei, da Barcellona a Valencia e a Madrid, fino ai Paesi baschi. “Esercitano il loro pensiero critico e lo trasmettono alla società”, ha dichiarato la Ministra dell’Università Diana Morant.Le mobilitazioni sono arrivate anche nei poli portoghesi, con studenti accampati alla facoltà di Psicologia dell’Università di Lisbona e dimostrazioni di fronte al Rettorato dell’Università di Porto. Non manca poi all’appello l’Università di Vienna, così come le inglesi Cambridge e Oxford.
Anche il Trinity College irlandese si è fatto sentire, con la promessa di fermare gli investimenti da parte delle società operanti nei territori palestinesi occupati di Gaza e Cisgiordania. Una linea, questa, già portata avanti da cinque università della Norvegia, che hanno interrotto i rapporti con le università israeliane considerate “complici” del conflitto.
Stati Uniti: un clima teso tra manifestazioni e arresti
Clima teso pure negli Stati Uniti, dove decine di atenei hanno dato il via a diverse manifestazioni. Tra questi anche le stellate Harvard, Yale, Mit, Princeton e Columbia University.
Di riflesso non si sono fatti attendere gli interventi della polizia, che ha provveduto allo sgombero dell’accampamento dei manifestanti pro-Palestina alla George Washington University di Washington. Un’azione andata in scena quando molti manifestanti avevano già lasciato il posto marciando alla volta della casa della preside Ellen Granberg. Secondo quanto emerso, quasi 30 persone sarebbero state arrestate mentre la forse dell'ordine contenevano la folla mediante l’utilizzo di spray al peperoncino.
Anche all’Università del Massachusetts la polizia ha sgomberato il campus di Amherst, arrivando ad arrestare circa 130 studenti. Un’altra cinquantina di arresti a New York, tra i manifestanti pro-palestinesi radunati sotto il Fashion Institute of Technology.
Italia: “Intifada delle Università” per il 15 maggio
Anche l’Italia è tra i Paesi in protesta, con molte iniziative già svolte e molte altre in programma. Per il 15 maggio è stata indetta una “Intifada delle Università”, e cioè una mobilitazione a livello nazionale che vede a capo il movimento Giovani Palestinesi.
Un evento anticipato da una prima ondata di manifestazioni organizzata nei giorni precedenti. Il 10 maggio, alle 18:30, ci sarà un’assemblea pubblica “per la Palestina” nel cortile del dipartimento di Storia dell’Università di Padova. Nella stessa giornata, alle 15:30, si terrà un’assemblea pubblica per organizzare gli accampamenti a Bari, nel cortile dell’Ateneo in via Nicolai, così come al Politecnico di Milano, in piazza Leonardo, alle ore 18:00. Il 13 maggio è la data designata per l’arrivo delle tende a Venezia, con appuntamento alle 9:00 alla sede centrale della Ca’ Foscari. Tende anche all’Università di Palermo, che organizza un’assemblea di fronte all’edificio 19, ore 17:30.