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dati Eurostat 2013: in Italia il minor numero di laureati

Nuovamente ultimi in classifica per numero di laureati in zona Euro, come, del resto, nel 2012 e nel 2011: lo sostengono i dati del rapporto Eurostat 2013. L'Italia è dietro Romania, Croazia e Malta, che occupano le ultime posizioni.

Tuttavia, si nota un lieve miglioramento rispetto agli altri anni, con un incremento del 3% circa rispetto al 2007 sul numero di trentenni che hanno conseguito il certificato universitario. Questo miglioramento, però, tende a sparire di fronte alla crescita velocissima di altri paesi dell'est, come i più di 10 punti della Repubblica Ceca o dei quasi 8 punti della Romania. L'Italia, insomma, si impegna ma i risultati tardano ad arrivare. Male anche per quanto riguarda l'abbandono scolastico, che vede l'Italia al quinto posto in Europa.

ANCORA ULTIMI IN EUROPA - Ultimi in Europa, come accade ormai da anni: il numero di laureati tra i 30 e i 34 anni in Italia è il più basso tra i paesi UE, con un 22,4 di percentuale. Superata anche da Romania, Repubblica Ceca, Croazia e Slovacchia, che nel 2007 erano nelle ultime posizioni. Il demoralizzante calo italiano presenta comunque un trend positivo del circa 3% rispetto al 2007, quando la percentuale dei laureati in Italia si fermava al 18,6%: all'epoca comunque bassa ma non la peggiore. Il vero problema è la lentezza con la quale si cresce: i paesi dell'est-Europa appena citati, infatti, hanno fatto un balzo in avanti che in alcuni casi supera i 10 punti percentuali. E' il caso della Repubblica Ceca, che dal 13,3% di laureati nel 2007 è passata al 26,7% del 2013.

DISPERSIONE SCOLASTICA: SOPRA IL LIMITE EUROPEO - L'Unione Europea ha stabilito la soglia del 10% per la dispersione scolastica. Ma l'Italia supera questo limite di ben 7 punti percentuali, risultando al quinto posto in Europa per numero di abbandoni. Sono 9 i paesi che, con l'Italia, vanno oltre il 10% di dispersione scolastica. Fanalini di coda Spagna, Malta e Portogallo. Poi Romania e, per l'appunto, l'Italia. Ma anche in questo caso, il rischio di cadere sempre più a fondo classifica c'è. Infatti, sia la Spagna che il Portogallo hanno fatto passi da gigante, negli ultimi anni, nella lotta agli abbandoni. Dal 2007 la percentuale Spagnola è calata di quasi 7 punti, passando dal 31% al 23,5%, mentre quella portoghese è passata addirittura dal 36,9% al 19,2%. E l'Italia? Lontana da questi grandi risultati, migliora di soli 3 punti.

Carla Ardizzone