
Appena finita la maturità o appena concluso l'anno accademico lo studente fuori sede o l'aspirante tale si trova davanti alla grande magagna di dover trovare casa. Cercare una stanza è sicuramente uno degli elementi di stress per i fuori sede che hanno deciso di non restare, per vari motivi, nella casa dove hanno alloggiato l'anno prima. Chi ha appena finito il liceo si trova davanti a un'estate di decisioni importanti: decidere se continuare gli studi oppure no, decidere la facoltà, decidere la città in cui studiare. Certo chi ha le idee chiare parte un po' avvantaggiato: solitamente per trovare un alloggio è meglio giocare d'anticipo. E' anche però normale che tra decisioni e test d'ingresso, probabilmente sarà la fine di Settembre il mese in cui vi dedicherete a cercare un alloggio. In grandi città come Milano, Bologna e Roma, la ricerca di una stanza può essere una vera e propria giungla che può trasformarsi in un incubo. Ecco i nostri 3 consigli per lo studente fuori sede in piena ricerca di una casa:
1. Vuoi andare a vivere da solo?
Andare a vivere da soli è uno dei sogni di molti ragazzi alla fine del liceo. L'università lontana da casa diventa spesso una vera e propria chance per misurarsi con i propri desideri di indipendenza. Vivere da soli o con dei coinquilini? Di solito sono scelte dettate dalla disponibilità economica più che dalla propria volontà, ma entrambe le scelte hanno dei pro e dei contro. Ti piacerebbe vivere a 700km dalla tua famiglia? Quando si sceglie di studiare da fuori sede è bene riflettere su alcuni aspetti e valutare quanto possa piacerci vivere lontani da casa e quanto possa sembrarci bello e stimolante condividere una casa e gli spazi con altri studenti. Affittare un monolocale e vivere da soli è il sogno di molti, ma anche la soluzione più costosa e “solitaria”. Condividere l'appartamento con altri studenti può essere bellissimo oppure terribile. Condividere addirittura la stanza e vivere in una camera doppia (soluzione più economica) con uno sconosciuto è da veri temerari! Porta con te da casa una bella dose di pazienza, ti servirà negli anni da fuori sede.
2. Valuta i campus e gli alloggi universitari
Vivere in una residenza universitaria per molti non è allettante, ma è un'opzione da valutare soprattutto se si cerca di risparmiare. Per prima cosa risiedere in un alloggio universitario non vuole per forza dire vivere in un posto fatiscente e pieno di restrizioni. Ogni campus ha le proprie regole e le proprie modalità per ospitare i propri studenti, molte strutture sono nuove e molto belle. Ogni ateneo poi ha un certo numero di posti disponibili, normalmente assegnati in base al reddito e al merito. Dovete quindi quanto prima informarvi per le modalità di domanda per gli alloggi universitari e le varie date di scadenza per sottoporre la documentazione. In genere questa domanda va di pari passo con quella di borsa di studio. In alcuni atenei, nella borsa di studio è previsto anche l'alloggio nel campus universitario oppure un rimborso (anche solo parziale) dell'affitto.
3. Conosci i tuoi diritti
Il mercato degli affitti agli studenti in alcune città è una vera e propria giungla e la fregatura può essere dietro l'angolo. Gli affitti completamente in nero e senza contratto, gente che adibisce lo sgabuzziono a stanza per ospitare gli studenti sono all'ordine del giorno. E' bene per questo informarsi e conoscere i propri diritti prima di firmare un contratto d'affitto. E' bene chiedere: la regolarità del contratto, la durata, se è richiesta una caparra, le bollette e le spese comprese nell'affitto, le condizioni della casa. Per prima cosa per affittare stanze il proprietario dovrebbe avere apposita autorizzazione. In mancanza di ciò non si possono affittare stanze o posti letto. I contratti transitori per studenti fuori sede sono a canone agevolato e non a libero mercato: cioè sono soggetti ad agevolazioni fiscali e con valori fissati dagli accordi locali tra sindacati degli inquilini e associazioni della proprietà. Le spese condominiali non sono tutte a carico degli inquilini. Esiste una tabella delle spese di manutenzione ripartite tra quello che spetta all’inquilino e quello che paga il proprietario secondo una tabella reperibile presso il Comune, associazioni di inquilini e sul sito del ministero delle Infrastrutture. Le spese relative all’amministratore del condominio e di assicurazione dello stabile sono a carico del proprietario, quindi fate attenzione che il proprietario non metta la voce nel contratto, altrimenti tocca a voi.
Cristina Legnini