Redazione
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Università di Pisa, studenti pro palestina
Fonte: Instagram @studentxpalestina_pisa


Mattinata agitata all’Università di Pisa, dove un gruppo di studenti pro Palestina ha fatto irruzione in un’aula del dipartimento di Scienze Politiche durante una lezione. Secondo quanto riportato da fonti universitarie e confermato dalle autorità, il professore - docente associato di diritto comparato - è stato aggredito nel tentativo di impedire il blitz. E successivamente si è recato in questura per sporgere denuncia.

Indice

  1. Le parole del professore
  2. Appello alla sicurezza
  3. La versione degli studenti
  4. Intervento del Ministro
  5. La voce degli altri studenti
  6. Le manifestazioni nazionali in sostegno alla Palestina
  7. La protesta a Roma e il sostegno delle sigle sindacali

Le parole del professore

L'insegnante, definito sui social dagli attivisti come “professore sionista”, ha raccontato quanto accaduto alla stampa: “Mi accusano di essere un sionista solo perché non sono pro Palestina e perché, insieme a un'altra collega, sono l'unico a essersi opposto alle scelte dell'Ateneo di non restare neutrale in questa vicenda”, come riferito da lui stesso a 'SkyTg24'. 

Appello alla sicurezza

Il professore ha raccontato alle autorità due episodi distinti: l’interruzione di pubblico servizio e l’aggressione fisica. “Ringrazio il rettore per la solidarietà che mi ha subito espresso, ma credo che ora abbia il problema di garantire l'incolumità di professori, dipendenti amministrativi e studenti, che non possono diventare un bersaglio di alcune centinaia di esagitati che vogliono imporre le loro idee con la forza”, ha ribadito il docente.

La versione degli studenti

Dal canto loro, gli studenti hanno rivendicato l’azione attraverso il loro profilo Instagram ufficiale: “Stamattina le lezioni non sono iniziate nella tranquillità della routine, perché non c'è niente per cui stare tranquilli. Con le bandiere della Palestina, i pugni stretti per la rabbia dettata dalle notizie che ci arrivano da Gaza e la voce alta siamo entrate nelle aule del Polo Piagge. Abbiamo fermato le lezioni”.

E ancora: “Ci siamo imbattuti in un professore sionista che in ogni modo ha tentato di non far entrare la voce solidale con la Palestina nella sua aula. Abbiamo deciso di occupare la sua lezione, annullandola, e prendere tutto lo spazio di cui la Palestina ha in questo momento bisogno”.


L'intervento del Ministro

L’episodio ha suscitato reazioni anche a livello istituzionale. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha contattato il rettore dell’ateneo, il professore aggredito e il prefetto di Pisa. “Le Università non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori”, ha affermato il Ministro. 

Intervenendo più tardi da Roma, in occasione dei 90 anni della Città Universitaria alla Sapienza, Bernini ha aggiunto: “I rettori sono i primi responsabili dell'ordine pubblico all'interno dell'università. Noi saremo al loro fianco per fare in modo che questo non accada più. E se dovesse succedere nuovamente, il ministero valuterà la possibilità di costituirsi parte civile contro le aggressioni, perché l'università è inclusività, apertura, democrazia, mai violenza”.

La voce degli altri studenti

Azione Universitaria ha condannato quanto accaduto definendolo “un fatto di estrema gravità”, mentre dal fronte studentesco si sollecita a partecipare allo sciopero generale del 22 settembre: “Ci prepariamo a scioperare ovunque per bloccare tutto”.

Le manifestazioni nazionali in sostegno alla Palestina

Intanto, le proteste legate alla causa palestinese stanno agitando l'intera Italia, in particolare dopo l’offensiva di terra lanciata dall’esercito israeliano su Gaza City nella notte di lunedì. Manifestazioni e presidi si sono svolti in diverse città italiane, tra cui Roma, Milano, Napoli, Trieste, Padova e Bologna.

A Napoli, circa duemila persone hanno sfilato per il centro cittadino. A Milano i manifestanti erano almeno quattromila, con momenti di tensione con la polizia. A Padova, il corteo ha tentato di raggiungere la stazione ferroviaria, venendo bloccato da un massiccio schieramento di forze dell’ordine.

La protesta a Roma e il sostegno delle sigle sindacali

A Roma, proprio durante la cerimonia dei 90 anni dell’Università La Sapienza, il presidio indetto dagli studenti si è trasformato in un corteo che ha attraversato la città fino ai Fori Imperiali. Alla protesta si sono aggiunti Cgil di Roma e Lazio, Anpi, Arci e diversi esponenti della maggioranza capitolina

“L’invasione e la distruzione in corso di Gaza City da parte dell’esercito israeliano", hanno detto i militanti della Cgil capitolina, "sono l’ennesimo crimine contro l’umanità che si sta perpetrando contro la popolazione civile della Palestina, è un progetto genocidario e di deportazione della popolazione palestinese, come ha denunciato la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite”, riporta 'Il Manifesto'.

Anche la Uil del Lazio ha aderito all’iniziativa, affermando: “Stiamo assistendo alle pagine più buie di questi primi anni del terzo millennio”. L’Usb ha rilanciato l’appello allo sciopero generale del 22 settembre, per “fermare il paese e impedire un’ulteriore vendita di armi a Israele”.

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