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Affitto per studenti universitari: tutte le regole da sapere articolo

Per tanti studenti è vicina l'inizio di una nuova avventura. Terminati gli esami di maturità e godute le meritate vacanze sarà il momento di dedicarsi all'università, un nuovo mondo rispetto alla scuola.

Per alcuni sarà un'esperienza da vivere lontano dalla propria città di origine e dunque si ha la necessità di vivere nel luogo in cui si studia per ragioni di comodità.

Contratto transitorio per studenti universitari

Il giro di denaro che ruota intorno agli affitti universitari è enorme: ogni studente universitario spende, in media, fino a 6mila euro all'anno.

C'è una specifica tipologia contrattuale, ovvero il contratto transitorio per studenti universitari, così come stabilito dalla Legge n.431/1998. Questo contratto è conveniente perché consente di adattare il tempo dell’affitto alle proprie esigenze e, rispetto ai prezzi di mercato, è più basso dal 15 al 40%, a seconda della zona in cui si trova l'appartamento. Inoltre conviene al proprietario di casa perché prevede particolari agevolazioni sulla tassazione, mentre l'inquilino avrà detrazione sul canone d'affitto fino a 500 euro. Il contratto a uso transitorio ha una durata minima di 6 mesi e massima di 3 anni con rinnovo automatico. Lo studente può comunicare la disdetta con tre mesi di anticipo
Con il contratto è possibile optare per il regime fiscale con il 10% sostituendo imposte di bollo e registro e di prima registrazione. I genitori dello studente possono detrarre dalla dichiarazione il 19% della spesa.
L'unico svantaggio è rappresentato dai vincoli in merito al costo dell'affitto che sarà standard e concordato con le organizzazioni sindacali e di categoria.

Requisiti

Attenzione, però. Bisogna rispettare alcuni specifici requisiti per stipulare un contratto di affitto transitorio per studenti: lo studente deve risultare residente in un Comune diverso rispetto a dove sta prendendo casa, la residenza dello studente dovrà essere esplicitamente indicata nel contratto di locazione transitorio;il Comune in cui si affitta la casa dovrà essere sede di un’università o sedi distaccate. Altro requisito è quello riguardante dell'attestazione di prestazione energetica dell’immobile: se questo dato non viene indicato, proprietario e inquilino dovranno pagare una sanzione amministrativa e dovranno esibire la relativa documentazione entro 45 giorni. Inoltre è severamente vietato il subaffitto: l'inquilino non potrà affittare l'immobile a terzi.

Come procedere alla registrazione

Se nulla preclude alla stipula del contratto lo si dovrà registra entro 30 giorni dalla firma presso l'Agenzia delle Entrate, portandone 2 copie, una marca da bollo da 16 euro per ogni 4 pagine del contratto e pagando dell’imposta di registro pari al 2% sull’importo del canone annuo.

E se lo studente paga in ritardo? E se ci sono danni nella casa?

Se lo studente paga il canone d'affitto in ritardo rispetto alla scadenza e comunque oltre 20 giorni dalla stessa, se questo si ripete per due mensilità ciò può legittimare il proprietario a sciogliere il contratto e far causa allo studente. Se non paga entro 90 giorni allora può arrivare addirittura lo sfratto per morosità. Se invece ci sono danni al momento del rilascio della casa, il proprietario può tenersi la cauzione che gli studenti aveva versato al momento della firma del contratto e che non può superare tre mensilità. Per evitare contrattempi, sempre meglio fare foto della casa al momento dell'ingresso e al momento del rilascio per poter dimostrare come si è lasciato l'immobile.