
Il provvedimento vorrebbe tutelare i ragazzi, vietando a tutti i guidatori con un’età inferiore ai 21 anni o ai soggetti nei loro primi tre anni dal conseguimento della patente di categoria B di trasportare più di un passeggero nella fascia oraria che va dalla mezzanotte alle cinque del mattino.
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Proposta di legge di Italia Viva per contrastare gli incidenti stradali per i ragazzi under 21
La stretta è volta a colpire i più giovani e i neopatentati perché, secondo il rapporto del Centro di monitoraggio della sicurezza stradale della regione Lazio (CE- REMSS), citato dalla proposta di legge, è proprio l’età uno dei fattori che influisce maggiormente sul rischio di incidentalità.Infatti, se secondo l’ISTAT nel 2021 il bilancio di morti in strada è di quasi 3.000 vittime e di più di 200.000 feriti, è stato registrato un aumento significativo del numero di decessi a seguito di incidenti stradali, nella fascia di età dei giovanissimi, da 15 a 19 anni. Anche se è bene sottolineare che per i minorenni il dato si riferisce agli incidenti che si sono verificati con mezzi diversi dagli autoveicoli, quali i monopattini, i motoveicoli e le biciclette. Ad aumentare è altresì il numero di feriti che vede coinvolta la fascia di età da 15 a 29 anni, pari a oltre il 30 per cento del totale.
E inoltre, sempre secondo il rapporto del CE- REMSS, “i giovani, oltre a essere meno esperti nella guida, si trovano ancora in una fase di sviluppo che limita la loro capacità di esercitare alcune funzioni quali la pianificazione, il controllo degli impulsi, il ragionamento e l’integrazione delle informazioni”. A questo si aggiunge anche un altro aspetto non può più essere sottovalutato circa il processo di socializzazione tra i più giovani, fattore che aumenta il rischio di incidenti e situazioni pericolose: “Nel percorso che li porta all’indipendenza dai genitori i giovani sono fortemente influenzati dai coetanei che spesso non possono rappresentare un modello per la guida sicura. Anche per questo i giovani guidano spesso in condizioni più rischiose: in orari notturni o quando sono molto stanchi, dopo aver assunto alcolici, a velocità superiore a quella consentita o senza utilizzare i dispositivi di sicurezza” si legge ancora nel documento.
La pena allegata a quella che si vorrebbe diventasse una legge vera e propria è assai dura e prevedrebbe l’arresto fino a sei mesi e un’ammenda da pagare dagli 800 ai 3.200 euro. Il documento depositato in Parlamento, e riportato da ‘Open’, recita anche: “All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione della sospensione della patente di guida da sei mesi a un anno”, e quindi continua con le altre sanzioni: “se il conducente provoca poi un incidente stradale le pene raddoppiano insieme alla disposizione del fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni”.
Lucilla Tomassi