
A diciassette anni al volante, ma solo con un adulto esperto accanto. È una delle novità più discusse introdotte dalla maxi-riforma sulle patenti di guida approvata definitivamente dal Parlamento europeo. Una rivoluzione che cambierà le regole per milioni di automobilisti, futuri e attuali, puntando ad avere strade più sicure e un sistema di sanzioni valido in tutta l’Unione.
Il pacchetto, frutto dell’accordo con il Consiglio europeo, entrerà in vigore il ventesimo giorno dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. Verosimilmente nel corso del mese di novembre. Da lì, ogni Stato membro avrà tre anni per adeguare le proprie norme e uno in più per attuarle concretamente.
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Si guida a 17 anni, ma con dei vincoli
La misura simbolo della riforma è la possibilità, per i diciassettenni, di ottenere la patente B. Ma c’è un vincolo preciso: fino al compimento dei 18 anni dovranno essere accompagnati da un conducente esperto. L’obiettivo? Ridurre il rischio per i neopatentati e responsabilizzarli fin da subito.
Accanto a questa novità, viene introdotto anche un “periodo di prova” di almeno due anni per tutti i nuovi conducenti. Con regole più severe rispetto a quelle standard: guida in stato di ebbrezza, cintura non allacciata o mancanza di dispositivi di sicurezza potranno costare caro, con sanzioni più dure rispetto a quelle previste per gli automobilisti esperti.
Patente professionale a 18 anni: si guida il camion, ma con certificato
Non solo auto, però. Per rispondere alla cronica carenza di conducenti professionisti, Bruxelles apre la strada ai diciottenni anche per i veicoli pesanti. Con la riforma, infatti, sarà possibile ottenere la patente C per gli autocarri già a 18 anni, mentre per la D (autobus) basteranno 21 anni. A una condizione: serve il certificato di abilitazione professionale. Senza quel documento, le soglie restano più alte: 21 per i camion e 24 per i pullman.
Esami più duri: focus su angoli ciechi e uso del cellulare
Cambierà anche l’esame di guida. Addio a quiz scollegati dalla realtà: tra le nuove domande obbligatorie ci saranno temi legati alla sicurezza stradale reale, come i rischi degli angoli ciechi, l’utilizzo dei sistemi di assistenza alla guida, la distrazione causata dallo smartphone e persino come aprire la portiera in modo sicuro.
Particolare attenzione sarà dedicata alla tutela degli utenti deboli della strada: pedoni, ciclisti, bambini. I futuri conducenti dovranno dimostrare di saperli riconoscere e rispettare.
Patente digitale
Un’altra piccola rivoluzione riguarda il formato. Arriva la patente digitale, accessibile anche dal cellulare. L’obiettivo è che diventi il formato prevalente in tutta l’UE. Ma chi preferisce il vecchio tesserino fisico potrà continuare a richiederlo, senza attese eccessive: il rilascio dovrebbe avvenire, in media, entro tre settimane.
Visite mediche e autovalutazioni
Prima di ottenere la patente o al momento del rinnovo, sarà obbligatorio sottoporsi a una visita medica che includa anche esami cardiovascolari e della vista. Ogni Paese potrà comunque decidere di sostituire questa verifica con moduli di autovalutazione o altri strumenti, almeno per le patenti di auto e moto. Più stringenti, invece, i controlli per chi ha superato i 65 anni, con la possibilità per gli Stati membri di accorciare la validità della patente e imporre controlli più frequenti.
Durata della patente
Anche la durata delle patenti cambia. Quelle per moto e auto saranno valide fino a 15 anni, con la possibilità per i Paesi di ridurla a 10, ad esempio se la patente è valida anche come documento d’identità. Per camion e autobus, invece, si resta sui 5 anni, con una revisione più frequente in caso di conducenti anziani.
Guida spericolata? La multa vale ovunque
Una delle novità più rilevanti, ma meno visibili, riguarda le sanzioni. Fino ad oggi, chi veniva sorpreso a violare le regole in un altro Paese UE rischiava poco o nulla. Secondo i dati del Parlamento europeo, il 40% delle infrazioni transfrontaliere rimaneva impunito. Con la riforma, tutto cambia: se la patente viene ritirata in un Paese, la sospensione sarà valida ovunque. Dunque, stop definitivo al “turismo della guida spericolata”.