
Accomunati da una passione per la tecnologia e per l'imprenditoria sociale, Jacopo, Giulia ed Edoardo hanno inventato Wop Station: uno strumento gratuito e semplice da utilizzare per far sì che anche gli agricoltori possano contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico riducendo i consumi idrici ed energetici. Sono inoltre tra i 25 giovani changemaker under 25 italiani selezionati dell'iniziativa Gen C, che si propone di identificare le storie di giovani che, attraverso le loro innovazioni, si stanno impegnando per realizzare azioni ed iniziative di protagonismo giovanile nei propri territori.
Il team di Wop nella nuova puntata del podcast di Skuola.net, #FuoriClasse, ci ha raccontato com'è nata la loro idea soffermandosi sull'importanza di mettersi in gioco per provare a realizzare qualcosa che possa avere un impatto positivo sulla vita delle persone.
La passione per la tecnologia e la voglia di avere un impatto sociale
Sono in tre ed a unirli non è solamente la passione per la tecnologia ma, come ci dice Edoardo, anche il "desiderio di realizzare qualcosa che possa lasciare il segno". Quel segno che sicuramente hanno già lasciato non solo con la loro piattaforma Wop ma anche con il loro impegno quotidiano. Sia Jacopo che Edoardo sono due studenti di ingegneria gestionale al Politecnico di Milano. A cambiare la vita di Jacopo, come ci racconta lui stesso, è stata:"Un'esperienza all'estero dalla durata di un anno negli Stati Uniti dove ho avuto modo di conoscere la cultura americana. Dopo esser tornato mi sono appassionato del mondo della blockchain"."Dopo averla studiata per un po' di mesi ho aperto una start up con altri due ragazzi per creare un progetto NFT che portasse qualità e credibilità in un mondo dove nascevano progetti per morire il giorno dopo. Adesso stiamo lavorando alle diverse applicazioni dell'intelligenza artificiale legate alla generazione di immagini". La missione di Edoardo "di unire la creatività con la tecnologia per creare qualcosa che le persone possano utilizzare e possa avere un impatto positivo sulla società", che gli è valsa ben tre borse di studio Apple come migliore sviluppatore di App, è invece iniziata alcuni anni fa quando:"Lessi in un articolo che parlava dei danni ambientali che causano le bottigliette di plastica e facendo qualche ricerca scoprii che l'Italia era anche il Paese con più fontanelle del mondo, circa 60mila. Paradossalmente in Europa è anche la nazione che consuma maggiormente acqua in bottiglia".
"Così ho creato Fontanelle d'acqua, un app disponibile per IOS e Android che permette alle persone di trovare le fontanelle in giro per il mondo in modo da incentivare l'utilizzo delle borracce piuttosto che comprare al bar o alle macchinette una bottiglia di plastica. Poi ho avuto anche la possibilità di fare incredibili esperienze all'estero, partecipando ad Hackathon e a vari eventi tra cui quello di Apple. Qui ho avuto modo di incontrare persone proventi da tutto il mondo che condividevano la mia stessa passione per la tecnologia e lo stesso obiettivo di realizzare qualcosa che potesse avere un impatto".
Giulia invece proviene dal mondo dell'impegno sociale: a 14 anni è già partita in missione con la Croce Rossa e a 16 anni era già educatrice in varie cooperative sociali dove:"Sono stata a contatto con le persone in condizioni straordinarie, sia positive che negative, sia negli orfanotrofi che in strada. Per molto tempo la mia missione è stata quella di creare un ponte tra le potenzialità che la persona aveva in quel momento e quelle che poteva avere nel futuro. Questo ponte si chiama zona di sviluppo prossimale ed è stata la missione che mi ha guidato quando ero adolescente".
"Poi crescendo mi sono avvicinata anch'io al concetto di imprenditoria sociale che porto avanti attraverso una start up che si occupa di diversity inclusion e che si affianca a quello che facciamo con Wop dove siamo riusciti a dar valore sia alle persone che all'ambiente. Infine mi occupo anche di Opening Innovation attraverso collaborazioni con enti e consulenze. Si tratta di mettere a disposizione degli altri metodologie e scoperte, in questo modo si fa progresso più velocemente: un esempio sono le cinture di sicurezza delle auto il cui brevetto è pubblico. Tutte le aziende automobilistiche hanno potuto prenderlo, migliorarlo e questo ha sicuramente portato al raggiungimento di una sicurezza maggiore. Questo concetto se applicato alla vita di tutti i giorni potrebbe fare la differenza".
La piattaforma per ridurre gli sprechi idrici ed energetici in agricoltura
Wop è l'acronimo di Water Optimization Protocol e come sottolinea Jacopo:"E' una piattaforma online che si occupa di ottimizzare le risorse idriche in agricoltura e che dice agli agricoltori quando e quanto irrigare. In questo modo l'agricoltore non solo risparmia acqua ma allo stesso tempo va a migliorare la qualità delle sue culture e del raccolto grazie ai consigli dell'applicazione che rendono l'irrigazione ottimale. Le piante, infatti, sono molto sensibili all'acqua e molto spesso sono irrigate a sproposito visto che un approccio esperienziale è sempre un'interpretazione meno accurata di quella che una macchina può fornire"."Per questo" - continua Jacopo - "noi utilizziamo dati satellitari permettendo all'agricoltore di monitorare le sue culture in qualsiasi momento senza far uso di sensori. Questo anche per favorire lo svecchiamento del sistema agricolo italiano che è un po' datato e per portare gli agricoltori nell'ottica di una sostenibilità maggiore nella produzione del proprio raccolto. Al momento ci occupiamo solamente di colture estensive come il mais, la soia visto che si coltivano a cielo aperto occupando vari ettari e richiedendo molta acqua. Se riuscissimo a stimare in modo corretto la quantità d'acqua di cui necessitano le piante riusciremmo a salvare un ciclo irriguo per l'agricoltore e a ridurre il consumo anche delle risorse energetiche portando ad un risparmio monetario per il bilancio di fine anno".
Riguarda alla reazione dei contadini Jacopo poi ribadisce che:"La resistenza viene principalmente dal non essere a conoscenza di tutte le soluzioni in modo preciso e di ciò che queste possono fare. Gli agricoltori sono interessati all'agricoltura di precisione ma hanno paura che l'investimento, per portare all'interno delle loro aziende strumenti che possano ottimizzare risorse, alla lunga non sia conveniente. La chiave di Wop è proprio la semplicità: noi ci proponiamo di essere una piattaforma che, attraverso i dati, non dice all'agricoltore il dato ma l'interpretazione di quest'ultimo".
A questo Giulia aggiunge che la piattaforma è dotata anche di "un servizio che legge i numeri con te e ti aiuta a capirli in modo da avvicinarci il più possibile all'agricoltore". Alla fine, come dice Edoardo:"Noi vogliamo connettere le informazioni alle persone. Il nome completo della piattaforma è Wop Station, ci piace considerarci come una stazione spaziale che dall'alto guarda la terra e aiuta gli agricoltori che stanno sulla terra".
Il futuro in Italia e all'Estero
Riguardo al loro futuro, i tre ventenni sono un po' indecisi. Da un lato c'è Edoardo che sottolinea come:"Le opportunità sono veramente ovunque. Non bisogna essere degli ingegneri, degli scienziati per iniziare a realizzare qualcosa che possa avere un impatto positivo sulla vita delle persone. Basta avere un po' di voglia di mettersi alla prova e di intraprendere strade che magari all'inizio fanno paura". A questo Giulia aggiunge che molto "dipende anche da cosa vogliamo fare. In Italia abbiamo dei territori bellissimi: il modello italiano è diverso dal modello della Silicon Valley ed è giusto perché sono due territori diversi. Io credo che a seconda di quello che devi fare si ha un luogo ideale e un altro da cui partire".Infine Jacopo, partendo dalla sua esperienza, ci dice che:"Lo stile di vita italiano è uno dei migliori, il più salutare, il più completo a 360°. Sono innamorato dell'Italia ma il problema è che dal punto di vista lavorativo siamo ancora un Paese che si basa su paradigmi vecchi: i giovani devono iniziare a lavorare da sottopagati per esempio. Si basa ancora su una mentalità che appartena ad un'epoca dove in due giorni non riuscivi ad avere una conoscenza di una determinata materia, ora essendo tutto sul web si riesce a diventare esperti se lo si vuole in tempi record. Visto che mi piace viaggiare, mi piacerebbe uscire dal guscio italiano ed andare a vedere come si lavora in altre parti del mondo".
Paolo Di Falco