
Su 400 giovani, tra ragazze e ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni, protagonisti dell'indagine, circa la metà ha subito contatti fisici indesiderati da parte dei coetanei, in alcuni casi anche di natura sessuale. La survey mette a fuoco le problematiche comportamentali di genere tra giovani e, allo stesso tempo, la loro percezione al riguardo.
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Le principali forme di violenza
Dal rapporto è inoltre emerso che il 43% degli intervistati ha ricevuto - spesso o a volte - richieste sessuali e attenzioni non desiderate: si tratta di situazioni di cui sono vittime perlopiù le ragazze (55%), rispetto ai ragazzi (25%). Quasi 2 adolescenti su 3 (58%) testimoniano poi un episodio di violenza nei confronti di un/a ragazzo/a che conosce. Tra le principali forme c’è la violenza verbale seguita da quella psicologica, fisica, digitale e sessuale. Il 23% ha invece dichiarato di essere stato vittima di violenza, nella maggior parte dei casi verbale (68%), ma anche fisica (51%), psicologica (43%), digitale (17%) e sessuale (15%).
Differenze di percezione
La percezione delle violenze si esplicita poi sotto diverse forme di reazione. Quando gli viene chiesto perché non ha chiesto aiuto, il 42% delle vittime ha affermato che voleva uscirne da solo/a contro il 39% che ha detto che si vergognava. Il 37% non sapeva cosa fare, mentre il 26% pensava fosse una cosa di poco conto. Ad avere maggiore contezza delle forme di violenza sono le ragazze, e preoccupa, non poco, la differenza di percezione con i coetanei maschi. Per esempio, solo il 33% dei ragazzi tra i 18 e i 19 anni ritiene inaccettabile che un ragazzo diventi violento in seguito a tradimento, contro il 79% delle ragazze.
Idee confuse sulle forme di violenza: la soluzione è parlarne a scuola
In generale, però, sulle diverse forme che può assumere la violenza di genere, solo il 39% degli adolescenti ritiene che controllare di nascosto il cellulare o i profili altrui sia effettivamente una forma di violenza. Così come impedire al partner di accettare nuove amicizie in rete (33%); chiedergli con chi trova quando è fuori (33%) e imporgli quali vestiti può e non può indossare (26%).Idee decisamente confuse anche per quanto riguarda i concetti di responsabilità individuale e di consenso: solo il 53% delle persone intervistate ritiene infatti che baciare qualcuno senza il suo consenso sia sinonimo di violenza, mentre per il 15% lo è per nulla. Ma dove e con chi potere parlare liberamente di queste problematiche? Il 78% degli adolescenti indica la scuola come luogo sicuro per parlare di violenza di genere; il 62% invece opta per la famiglia, e solo il 6% ha affermato di non voler parlare di violenza in nessun luogo.