
Oggi 13 maggio i ragazzi di seconda superiore hanno svolto il test Invalsi, e subito i Social si sono riempiti di post e foto, tanto che in poche ore è diventato uno dei trending topics del giorno. Tante le risposte ironiche fornite ai quesiti, documentate con scatti con il cellulare poi pubblicati sul web.
Tuttavia, il clamore scatenato dall’attività in rete dei ragazzi che hanno deciso di boicottare l’Invalsi ha poco riscontro nella realtà quotidiana delle scuole. Infatti tra quelli che hanno preso parte alla prova, la stragrande maggioranza, ovvero 9 su 10, ha svolto i test provando a rispondere seriamente alle domande e senza utilizzare il telefonino per postare in tempo reale sui social network. Sarà stato forse perché 1 prof su 2 è stato attento a controllare come in tutte le altre verifiche in classe? E’ quanto emerge da un instant poll di Skuola.net su un campione di circa 1.700 studenti, di cui 1 uno su 4 impegnato nella prova Invalsi in quanto frequentante il secondo superiore.
INVALSI, CHI BOICOTTA? - Sempre stando alle risposte degli studenti, la protesta sotto forma di mancato ingresso a scuola avrebbe coinvolto il 17% degli alunni di seconda superiore. Una volta entrati in classe, il 10% ha comunque deciso di invalidare il test Invalsi lasciando il questionario in bianco, o scrivendo risposte divertenti, o cancellando il codice identificativo. Circa la stessa percentuale ha usato il telefonino per documentare le sue gesta e postarle sui Social. Secondo l'Invalsi tuttavia le classi dove non si è svolta la prova sarebbero poco meno del 2%, tenendo conto sia delle classi campione che non. Quindi alla fine le proteste di prof e insegnanti non hanno impedito che la somministrazione della prova avvenisse correttamente.
GLI ANGELI DEL TEST - Il resto dei ragazzi, invece, ha deciso di affrontare la prova più o meno seriamente. 1 su 5 ammette di non essersi impegnato molto, mentre 1 su 10 circa ce l’ha messa tutta, ma solo perché i prof hanno minacciato di mettere i voti sul registro sulla base della prova. Più idealista il 57% complessivo, che ha risposto al meglio possibile perché ha ritenuto fosse la scelta più giusta.
PROF ATTENTI...OPPURE NO - Dal canto loro, i professori hanno avuto atteggiamenti ambivalenti. Se il 55% è stato attento a controllare come in qualsiasi altro compito in classe, tra il restante 45% c’è chi ha lasciato correre qualche atteggiamento sospetto, pur restando vigile (32% del totale), mentre altri hanno addirittura suggerito (6% circa). Si distingue quel 7% complessivo che, oltre a suggerire, ha lasciato anche copiare liberamente gli studenti. La prova più difficile? Prevedibilmente Matematica, più complicata di Italiano per il 70% degli studenti.
A SCUOLA? TUTTO BENE - Complessivamente, nelle scuole è andato tutto abbastanza liscio: così sostiene il 77% degli intervistati che sono andati a scuola ma non erano coinvolti direttamente nella somministrazione delle prove. Le proteste negli istituti sarebbero nate soprattutto per iniziativa degli studenti, come risponde circa il 17 % dei ragazzi, ma non è mancato il contributo dei professori, responsabili del boicottaggio per circa il 6%.
Carla Ardizzone