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studente rapito mentre andava a scuola e poi rilasciato

Un vero incubo: è quello che ha vissuto in questi giorni per un giovane studente di soli quindici anni di San Giorgio a Cremano, vicino Napoli, che è stato sequestrato da un commando ben organizzato mentre stava andando a scuola.

Come riporta ‘Il Corriere del Mezzogiorno’, i due rapitori hanno aspettato che il ragazzo uscisse di casa per caricarlo con forza all’interno di un furgone.

Il giovane studente, figlio di un noto imprenditore della zona, fortunatamente è stato rilasciato nel pomeriggio stesso grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine.

Uno dei due malviventi è stato fermato e accusato di sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravato dalla modalità mafiosa. Sulle fasi centrali del sequestro gli inquirenti per ora mantengono il riserbo, ma secondo quanto si apprende da un comunicato della famiglia del ragazzo sembrerebbe che il giovane studente sarebbe stato portato in un luogo lontano da occhi indiscreti ma che non avrebbe subito violenze.

Indice

  1. La dinamica del sequestro: un'azione lampo in strada
  2. Le ore dopo il sequestro: la richiesta di riscatto
  3. La fase del rilascio

La dinamica del sequestro: un'azione lampo in strada

Il piano era ben studiato. I rapitori, da quanto si apprende, conoscevano le abitudini del ragazzo e i suoi spostamenti quotidiani. Uscito di casa, si era diretto verso scuola a bordo della sua microcar. Ma in Corso Umberto, una strada molto trafficata di primo mattino, è scattata la trappola.

Due individui con il volto coperto e una pistola in pugno sono piombati sul giovane, lo hanno placcato alle spalle e lo hanno scaraventato dentro un minivan bianco.

Alcuni testimoni hanno assistito increduli alla scena, tra cui una barista che racconta, come riporta ‘Il Messaggero’, di aver udito le urla del ragazzo: “Lasciatemi, lasciatemi”. Ma nel caos generale i rapitori sono riusciti a dileguarsi con la vittima.

Il 15enne sembra sia rimasto per diverse ore chiuso in una stanzaincappucciato e bloccato su una sedia con le mani legate. A sorvegliarlo una persona che comunicava con altri, probabilmente complici, in dialetto napoletano. 

Le ore dopo il sequestro: la richiesta di riscatto

Solo la nota, diffusa dalla famiglia del ragazzo, ha permesso di conoscere ulteriori dettagli del sequestro. Come il fatto che i rapitori avrebbero contattato il genitore inviando un messaggio su WhatsApp pochi minuti dopo il rapimento.

Inizialmente, richiedendo un riscatto di un milione e mezzo di euro, minacciando gravi ritorsioni contro il ragazzo, e insistendo ripetutamente nel corso della giornata per concludere lo scambio.

Intanto, mentre le trattative erano in corso, la polizia proseguiva le indagini tecniche basate sulle informazioni fornite anche da due testimoni che avevano dato l'allarme. 

La fase del rilascio

Dopo qualche ora dalla richiesta di riscatto, le forze dell’ordine hanno dato il via libera ai genitori per procedere con la consegna di una parte di soldi richiesti, che nle frattempo erano riusciti a racimolare. Ma grazie al pressante lavoro investigativo i rapinatori, intorno alle 16:30, hanno deciso di rilasciare il 15enne a Licola, nei pressi dell'uscita della tangenziale, luogo concordato per lo scambio. Qui, una volta libero, il ragazzo ha chiesto a un passante di fare una chiamata per avvisare il padre.

Per fortuna è tornato a casa tra le braccia dei genitori e successivamente riportato in questura, dove le indagini sono proseguite per tutta la giornata di ieri alla ricerca degli altri complici.

Al momento, è scattato l’arresto per un 24enne senza precedenti per camorra, ma secondo gli inquirenti della Dda vicino agli ambienti della criminalità organizzata di Barra.