
"È di tutta evidenza la grande superficialità di chi ha inteso giudicare il livello di difficoltà dei 650 quesiti basandosi esclusivamente sulla conoscenza del contenuto di due, tre di questi, scelti forse non casualmente fra i più semplici", tuona il Ministero dell'Istruzione e del Merito. "Una informazione come quella apparsa su alcuni media, palesemente superficiale, contribuisce a creare un clima di discredito qualunquistico verso le istituzioni".
Si tratta della reazione del dicastero guidato da Valditara a proposito delle polemiche sulla presunta eccessiva semplicità dei quesiti proposti durante le recenti prove scritte del Concorso docenti 2024. Una selezione che si propone di portare in cattedra 44.654 insegnanti, tra posti comuni e di sostegno, alle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie. E che, almeno fino ad adesso, ha visto un "boom" di promossi proprio ai test scritti, superati da quasi il 90% di circa 185mila candidati.
Per smentire quanti, dalle pagine di alcune testate giornalistiche, avrebbe considerato basso il livello di difficoltà proposto nei quiz, il Ministero ha quindi deciso di pubblicare una selezione di domande: una "batteria" di 50 quesiti per la prova scrittta della scuola dell’infanzia e primaria e una batteria di 50 quesiti per la prova della scuola secondaria, dove si trovano diversi stadi di difficoltà. E tra questi il MIM individua un numero ristretto di quelli che, anche a giudicare dal numero delle risposte esatte fornite dai partecipanti, sarebbero da considerare più ostici.
Le domande del Concorso docenti 2024 scuola dell'infanzia e primaria
Qualche esempio? Per la primaria, si giudica abbastanza complicata una domanda sullo studio della memoria e del problem solving in relazione alla prospettiva cognitivista, o una domanda sul concetto di memoria di lavoro (working memory) proposto dallo psicologo britannico Alan Baddeley. Addentrandoci di più tra le proposte del documento, avrebbe dovuto dar del filo da torcere agli aspiranti maestri un quiz sul primo ideatore della proposta pedagogica della Philosophy for Children, Matthew Lipman. Ancora, il test su Powtoon, uno strumento web based che permette di creare presentazioni animate in stile cartoon, o quello sul corretto uso - in inglese - della preposizione "unlike".
A seguire il documento completo per la scuola dell'infanzia e primaria, i quesiti "difficili" sono P PP 19; P PP 20; P PP 22; P PE 18; P DI 27; P TD 10; P TD 30; P TD 69; P IN 10. La risposta giusta è sempre la A.
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Le domande del Concorso docenti 2024 scuola secondaria
Venendo alla secondaria, anche in questo caso - secondo il MIM - non sono mancate domande spinose. Ad esempio, quella sul significato delle "funzioni esecutive", cioè processi complessi che permettono di mettere in atto comportamenti flessibili e diretti ad un obiettivo. O quella sul modello di memoria di Atkinson e Shiffrin. Tra i quiz da incubo ci sarebbe anche la definizione dell’imprinting secondo Lorenz oppure, testuale, quello che cita: "A che cosa si riferisce l’espressione “imparare insegnando” (chiamata anche learning by teaching)?". Forse, in questo caso, anche un non addetto ai lavori avrebbe potuto intuire che si tratta di "un processo per cui gli studenti sono coinvolti in azioni di insegnamento e attraverso tale azione sviluppano un apprendimento significativo, che porta a una comprensione duratura". Anche se, c'è da dirlo, almeno un'altra opzione di risposta avrebbe potuto trarre in errore.
Sono risultate difficili anche, per l'inglese, le domande sull'uso del verbo "to look forward to" (non vedere l'ora) e dell'avverbio "obviously".
A seguire il documento completo per la scuola secondaria, i quesiti "difficili" sono SS PP 248; SS PP 142; SS PP 263; SS PP 365; SS PP 367; SS DI 53; SS DI 56; SS IN 18; SS IN 20. La risposta giusta è sempre la A.
Quesiti Scuola Secondaria D... by Skuola.net
Quesiti troppo facili? Il MIM si difende
Ma da Viale Trastevere non si sono limitati a diffondere la "prova" tangibile del proprio impegno. Hanno tenuto a precisare anche che "le critiche mosse si fondano esclusivamente su notizie riportate da alcuni siti di informazione scolastica che, a loro volta, hanno pubblicato il contenuto di un numero esiguo di quesiti (due o tre) resi noti da qualche concorrente al termine delle prove." Per dire che non si dovrebbe fare di tutta l'erba un fascio. Anche perché le prove scritte hanno previsto la somministrazione a ciascun candidato di 50 quesiti a risposta multipla che, moltiplicati per 13 turni di esame (tre per il concorso della scuola dell’infanzia e primaria e dieci per la scuola secondaria), fanno 650 quesiti complessivamente elaborati e oggetto di prova.
Il Ministero non perdona neanche chi dice che il numero di promossi sia oggettivamente alto, interpretandolo come segnale della ridotta complessità dei questionari. Tiene infatti a precisare che, nonostante il fatto che moltissimi hanno superato il primo step, non tutti hanno ottenuto il massimo dei voti, anzi. Tenendo presente che il punteggio minimo per superare la prova scritta è stabilito in 70 punti, sui 44.615 ammessi all’orale per la scuola dell’infanzia e primaria il 61,19% (27.299 degli ammessi) ha riportato un punteggio compreso fra 70 e 81, mentre il 4,13% (1.844 degli ammessi) ha riportato un punteggio fra 91 e 96 e solo lo 0,44% (196 degli ammessi) ha conseguito un punteggio fra 97 e 100. Per la scuola secondaria, sui 197.894 ammessi agli orali il 52,38% (103.652 degli ammessi) ha riportato un punteggio compreso fra 70 e 81, il 6,20% (12.267 degli ammessi) un punteggio fra 91 e 96 e lo 0,65% (1.277 degli ammessi) ha conseguito un punteggio da 97 a 100.