
Aveva solo 14 anni Martina Carbonaro, la ragazza ritrovata morta ad Afragola, in provincia di Napoli, due giorni dopo la sua scomparsa. A toglierle la vita sarebbe stato il suo ex fidanzato, un ragazzo di 18 anni, ora accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.
Il caso ha scosso profondamente la comunità locale e riacceso l’allarme sulla violenza maschile e i femminicidi tra i giovanissimi.
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Una giovane donna piena di sogni
Martina frequentava il primo anno dell’istituto alberghiero ad Afragola e sognava di diventare chef.
Sui social resta cristallizzato il ricordo del suo sorriso, a ritmo delle canzoni del momento. Ci sono anche le immagini felici della relazione con Alessio, prima che lui le togliesse la vita.La scomparsa e il ritrovamento
Martina si era allontanata nella serata del 26 maggio. La madre, preoccupata per il mancato rientro, aveva denunciato la scomparsa.
Le ricerche si sono inizialmente concentrate nei dintorni della casa dove la ragazza viveva, finché i carabinieri della Compagnia di Casoria e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno scoperto il corpo, nascosto sotto un materasso in un edificio abbandonato vicino all’ex stadio “Moccia”, a poca distanza da casa.
Il fermo e la confessione
Il fermo del diciottenne è arrivato poche ore dopo il ritrovamento. Davanti al pubblico ministero della Procura di Napoli Nord, il giovane avrebbe confessato l’omicidio, ammettendo di aver ucciso Martina e poi di aver nascosto il corpo.
“L’ho uccisa perché mi ha lasciato”, avrebbe detto il ragazzo, secondo quanto riportato da ‘Ansa’. Dopo aver ricevuto uno schiaffo dal ragazzo, Martina avrebbe deciso di chiudere ogni rapporto con lui. Una decisione che lui non ha accettato.
La ragazza sarebbe stata colpita più volte alla testa con una pietra. Un’aggressione che non ha lasciato scampo e che ha segnato nel modo più tragico possibile il destino di una quattordicenne.
Una comunità sotto shock
Martina Carbonaro è l'ennesima vittima di un fenomeno di violenza sempre più diffuso, anche tra i giovanissimi. Afragola. L’intera opinione pubblica resta attonita di fronte all’ennesima tragedia, in cui l'incapacità di reggere il rifiuto si trasforma, ancora una volta, in una sentenza di morte.