
Il 12 febbraio sono andate in onda, su Rai1, le prime due puntate, su quattro totali, della fiction dedicata al poeta e patriota Goffredo Mameli, vissuto durante il Risorgimento e autore dell’inno italiano.
Cogliamo allora l’occasione per restituire un ritratto della persona che ha scritto le parole dell’Inno d'Italia (conosciuto come Fratelli d’Italia), che tutti conosciamo e che cantiamo sulle note inconfondibili di Michele Novaro.
Ecco chi era Goffredo Mameli
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Goffredo Mameli: chi era il poeta dell’Inno di Italia
Goffredo Mameli nasce a Genova il 5 settembre 1827, figlio di un ammiraglio della Marina Sarda, Giorgio, e della marchesa Adelaide Zoagli Lomellini. Cresciuto in un ambiente frequentato da intellettuali, Mameli venne presto conquistato dallo spirito patriottico, avvicinandosi alle idee repubblicane di Giuseppe Mazzini. Conobbe, tra i tanti, Nino Bixio, altra figura centrale del Risorgimento italiano. Sempre a Genova prese parte alle dimostrazioni cittadine del 1847 e del 1848. Fin dalla giovane età, Mameli dimostrò grande interesse e predisposizione verso la poesia, componendo versi d'ispirazione romantica e di stampo patriottico. Il suo componimento più noto risale al 1847, quando appena 20enne scrisse Il Canto degli italiani (meglio noto come Fratelli d’Italia), musicato poi da Michele Novaro.
Nel 1848, allo scoppio della Prima guerra di Indipendenza, partì volontario, assieme ad altri 300, alla volta della Lombardia e di Milano. Durante le cosiddette Cinque Giornate fece la conoscenza di Mazzini. Tornato a Genova dopo l’armistizio Salasco, entrò anche in contatto con Garibaldi, che lo descrisse nelle sue memorie come “il vate guerriero, l’incomparabile Mameli”. Al seguito dello stesso Garibaldi andò a Roma, dove nel febbraio dell’anno seguente venne proclamata la Repubblica Romana.
Sempre con Bixio e Garibaldi combatté per la Repubblica Romana, presa d’assedio dai francesi. Durante gli scontri del 3 giugno, nel bel mezzo dell’offensiva per conquistare il casino dei Quattro Venti di Villa Corsini, venne ferito alla gamba sinistra, forse accidentalmente da un compagno, forse raggiunto da una fucilata francese. Un mese dopo, il 6 luglio, morì per l’infezione a cui andò incontro la gamba non curata correttamente. Aveva soltanto 21 anni.
Testo di Fratelli d’Italia, l’inno italiano
Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta
Dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa
Dov'è la vittoria? Le porga la chioma
Ché schiava di Roma Iddio la creò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
Italia chiamò!
Noi siamo da secoli calpesti, derisi
Perché non siam popolo, perché siam divisi
Raccolgaci un'unica bandiera, una speme
Di fonderci insieme già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
Italia chiamò!
Uniamoci, amiamoci; l'unione e l'amore
Rivelano ai popoli le vie del Signore
Giuriamo far libero il suolo natio
Uniti, per Dio, chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
Italia chiamò!
Dall'Alpe a Sicilia dovunque è Legnano
Ogn’uom di Ferruccio ha il core e la mano
I bimbi d'Italia si chiaman Balilla
il suon d'ogni squilla i Vespri suonò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
Italia chiamò!
Son giunchi che piegano le spade vendute
già l’aquila d’Austria le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia e il sangue Polacco
bevè col Cosacco, ma il cor le bruciò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
Italia chiamò!