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analisi eurostat giovani casaVia di casa prima dei 30 anni: i giovani italiani vanno a vivere da soli un po' prima.

A dirlo l'ultima analisi di Eurostat che testimonia come l'età media di ragazze e ragazzi tra i 18 e i 34 anni - che scelgono l'indipendenza - si sia leggermente abbassata nel corso dell'ultimo anno, scendendo a 29,9 anni.
Siamo ancora lontani dalla media europea, fissata a 26,5 anni, ma è comunque un piccolo passo in avanti se consideriamo che dal 2014 in poi l'età media dei giovani in cerca di un'abitazione era poco più di 30 anni.

Le politiche giovanili degli ultmi anni non hanno funzionato

Nonostante questo però c'è poco da festeggiare: i giovani italiani vivono come precari e godono di minori opportunità rispetto ad altre fasce di età. Ciò si ripercuote inevitabilmente sulla loro indipendenza economica e con una pandemia di mezzo è facile comprendere come questo sia uno scenario poco edificante. Una situazione figlia anche delle politiche giovanili degli ultimi anni, come l'aiuto di 1.000 euro ai ventenni e trentenni in cerca di una casa nel 2007 – voluta dall'allora Ministro dell'Economica Tommaso Padoa-Schioppa - i cui risultati hanno disatteso le aspettative e che hanno posto di fatto i giovani in un limbo di incertezza.

Giovani più poveri e dipendenti dalla famiglia rispetto a 20 anni fa

Dagli anni '80 in poi infatti le cose per i giovani si sono fatte sempre più difficili. Nel 1983 la quota di giovani tra i 18 e i 34 anni che abitavano con i genitori era del 49,9%, percentuale arrivata a sfiorare il 60% nel 2000. Ma è l'ultimo rapporto Istat a preoccupare maggiormente: ad oggi i giovani che vivono ancora nella casa natale sono circa 7 milioni, il 67,6% del totale. E le conseguenze del Covid19 sono tuttora in essere: a perdere il lavoro sono stati principalmente giovani, donne e stranieri, i più precari e i più sacrificabili. Qualcuno ha cercato e trovato un nuovo lavoro ma si tratta di occupazioni precarie: è stato così per 4 giovani su 10 fino ai 34 anni.

In Svezia si va a vivere da soli a 19 anni

Il risultato è un ovvio impoverimento delle fasce più giovani della popolazione: la povertà assoluta è passata dalla percentuale del 3 a quella dell'11% dei 18-34enni, e dal 4 al 14% per i minorenni. Dal rapporto Eurostat emerge una correlazione tra il tasso di occupazione giovanile e l'abbandono della casa di famiglia: nei Paesi dove i giovani lasciano casa intorno ai 29 anni, la partecipazione al mercato del lavoro sfiora appena il 50%. In Svezia invece, dove l'età media dei giovani che vanno a vivere da soli è di 19 anni, il tasso di occupazione giovanile arriva al 70%, oltre il 60% invece in Finlandia e in Danimarca.