
I più penalizzati? Sembrano essere i ragazzi più grandi: nella fascia che va dai 19 ai 24 anni, infatti, la quota sale dal 33,1% al 36,8%. In generale, invece, solo il 28,2% ha dichiarato di non aver notato grossi cambiamenti, mentre il 20,8% sostiene addirittura di aver avuto più relazioni affettive rispetto a prima della pandemia. Senza dimenticare quel 17,9% per cui i rapporti sentimentali sono sempre stati e continuano ad essere “merce rara”.
Leggi anche:
La pandemia ha "rimandato" tante prime volte e ridotto la vita sessuale degli "attivi"
Dinamiche, quelle appena descritte, che di riflesso hanno avuto un forte impatto anche sulla vita sessuale di adolescenti e giovani adulti. Portando, in molti casi, a rimandare uno dei momenti chiave nel processo di crescita dei ragazzi: la “prima volta”. Metà degli intervistati ha affermato, infatti, di non aver mai avuto rapporti sessuali, né prima né durante la pandemia. Un dato che, messo a sistema con il sostanziale annullamento degli “incontri”, porta a pensare che per una buona fetta di loro, in condizioni normali, quel momento sarebbe certamente arrivato nel corso dell’ultimo biennio.Ma agli altri non è che sia andata molto meglio. Fra chi aveva già avuto rapporti sessuali prima dell’avvio dell’era del distanziamento, il 40% dice di non aver avuto relazioni sessuali dallo scoppio della pandemia in poi. E un altro 20% le ha avute ma in misura ridotta. Solo il 22% ha continuato come prima, con il 18% che al contrario ha notato una crescita dei contatti sessuali.
Internet, un rimpiazzo per il contatto umano
Durante il periodo di isolamento - totale o parziale - c’è però una cosa che è aumentata. Ma è una notizia che non può essere accolta col sorriso. Quasi un terzo dei ragazzi (29,1%) ammette, infatti, di aver ovviato all’assenza di contatti “reali” aumentando l’uso di Internet per procurarsi materiale pornografico (il 9,1% dice averlo molto aumentato). Il 26%, invece, non riporta nessun cambiamento e il 37,2% dice di non averlo mai visionato. Stavolta, al contrario di prima, di tratta perlopiù dei giovanissimi, nella fascia di età 11-14 anni: tra questi, ben il 13,9% racconta di aver nettamente aumentato l’uso di pornografia online (tra i maschi il dato schizza al 16,1%).Più in generale, con la pandemia in corso, il 40% dei giovani dichiara di aver aumentato l’uso di Internet per cercare occasioni di incontro. Mentre per il 46,6%, da questo punto di vista, tutto è rimasto uguale. Con il 13,4% che ha persino notato un rallentamento.