
In Europa non è poi così comune studiare due lingue straniere a scuola: alle elementari solo il 6,4% degli studenti ha questa opportunità, alle medie e alle superiori si sale però oltre il 60%. E l’Italia com’è messa?
A rispondere al quesito ci abbiamo provato noi di Skuola.net, esaminando i più recenti dati Eurostat dedicati all’approfondimento di questo aspetto.
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Elementari indietro: solo il 2,6% degli alunni italiani studia due lingue
Partiamo dalla scuola primaria, quello che sarebbe il terreno più fertile per sviluppare competenze linguistiche: è in questa fase, infatti, che il cervello dei bambini è più predisposto ad apprendere nuove lingue in modo naturale.
Ma, se in Europa il 6,4% degli alunni delle scuole primarie - secondo i dati raccolti nel 2023 - studia due o più lingue straniere, l'Italia si ferma ben al di sotto di questa media, con solo una piccola percentuale di studenti (il 2,6%) che risultano impegnati in percorsi bilingue.
A guidare la classifica è il Lussemburgo, con quasi otto bambini su dieci (78,9%) che studiano già due o più lingue fin dalle elementari. Molto più distanziati, ma comunque sopra la media europea, si trovano Lettonia (37%), Grecia (35,5%) ed Estonia (34,9%).
Alle medie l’Italia vola: il 95,5% degli studenti tra i migliori d’Europa
Il vero salto di qualità, tuttavia, arriva con il passaggio alla scuola secondaria di primo grado. È qui che lo Stivale - insieme a diversi altri Paesi europei - cambia decisamente marcia. A fronte di una media UE del 59,5%, nel 2023 l’Italia si posiziona tra i top performers d’Europa, con il 95,5% degli studenti impegnati nello studio di almeno due lingue straniere.
Un dato in lieve calo rispetto al 2013 (quando era al 98,5%), ma comunque una percentuale altissima. Meglio di noi, nello stesso periodo, hanno fatto solo la Macedonia del Nord - che raggiunge addirittura il 100% - e Finlandia, Islanda, Grecia e Bosnia, tutte oltre la soglia del 95%.
Ed è una notizia, soprattutto se si considera che Paesi da cui di solito prendiamo esempio, come Germania (38,1%) e Spagna (41,9%), in questo caso si trovano molto sotto di noi ma anche della media europea. Le percentuali più basse, però, si registrano in Irlanda (5,4%), Ungheria (6,1%) e Austria (7,6%).
Alle superiori il crollo: licei e tecnici arrancano sulle lingue straniere
Peccato che, poi, alle superiori siamo autori del classico “passo del gambero”: mentre nel resto d’Europa, in media, circa il 60% degli studenti nei licei studia due lingue - e nelle scuole tecnico/professionali la percentuale scende a poco meno del 40% -, in Italia siamo fermi rispettivamente a poco più del 20% e poco più del 40%.
Mentre altri Paesi che alle medie ci stavano dietro, alle superiori ci sopravanzano nettamente: in 9 paesi europei su 10, più del 90% degli studenti dei licei studiano due o più lingue straniere, con il livelli più alti registrati in Francia (99.8%), Romania (99.1%) e Repubblica Ceca (98.5%).
Allo stesso modo, per quel che riguarda i tecnici e i professionali, la Romania è l’unico paese dell’Unione in cui quasi tutti gli studenti (97.2%) hanno studiato due o più lingue straniere nel 2023. A seguire la Finlandia (85.0%) e la Polonia (78.0%).