Marcello G.
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Alcool a fiumi, spray al peperoncino e pochissimi controlli: in discoteca si "balla" col pericolo articolo

Potrebbe succedere ancora? Purtroppo la risposta non può che essere affermativa. Almeno stando a quanto raccontano i ragazzi. La tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove hanno perso la vita cinque adolescenti e una mamma, ha scoperchiato un vaso di pandora: anche in Italia i luoghi di divertimento possono trasformarsi in trappole letali. Specie se si sommano le responsabilità: da un lato quella di gestori troppo avidi, che stipano all’inverosimile i locali, senza garantire la sicurezza delle persone; dall’altro quella di adolescenti che agiscono con superficialità (come nel caso del 17enne che ha spruzzato lo spray urticante al chiuso, probabile origine del fuggi fuggi mortale). Circostanze non isolate, come sottolinea il sondaggio condotto da Skuola.net – su 6500 ragazzi – per la trasmissione tv ‘Generazione Giovani’, il primo programma di carattere sociale del nucleo produttivo di Milano, condotto da Milo Infante, in onda la domenica alle 10:00 su Rai2.

Tutti gli occhi puntati sullo spray al peperoncino

Ormai è una vera e propria fobia. Il tanto discusso spray al peperoncino sta seminando il panico anche nel resto d’Italia. Solo nell’ultimo anno, si conterebbero almeno 15 casi di uso “improprio” dello spray tra i ragazzi. Ed è lui il principale imputato della tragedia. Ma è davvero così diffusa questa assurda moda? Pare proprio di sì: circa 1 su 10 tra gli intervistati – il 9% - dichiara di possedere una bomboletta in grado di emanare sostanze urticanti: il 6% la porta sempre con sé, il 3% abitualmente. Ragazzi che, inoltre, non si fanno scrupoli ad utilizzarla, spesso in maniera scriteriata. Perché se il 48% dei possessori l’ha azionata almeno una volta per difesa personale, pochi meno (il 40%) l’hanno messa in funzione solamente per provare l’effetto che fa, quasi per gioco, sicuramente non per sventare un’aggressione.

Le bombolette urticanti entrano tranquillamente nei locali

Stiamo parlando, considerando il solo campione analizzato dalla ricerca, di oltre duecento persone che ammettono tale leggerezza. Numeri che, se estesi all’intera platea del sondaggio, aumentano ulteriormente: quasi 1 su 10, infatti, si è trovato nelle vesti di testimone di uno scherzo a base di spray al peperoncino (in 2 casi su 3, l’obiettivo era proprio lui). Mentre, per restare legati alla stretta attualità, il 15% tra quelli che frequentano spesso i locali notturni (circa un terzo del campione) dice di conoscere ragazzi che hanno l’abitudine di andare a ballare con in tasca la famigerata bomboletta. Proprio come avvenuto a Corinaldo. Forse perché, in molti casi, le discoteche diventano terra di nessuno.

In discoteca il pericolo è dietro l’angolo

L’assenza di controlli è la punta dell’iceberg: sempre in base al racconto dei ragazzi, troppe volte (45%) la security del locale non si accerta che chi sta entrando non porti con sé oggetti proibiti o che non sia esso stesso potenzialmente pericoloso. E l’83% dice che, per i minorenni, bere superalcolici è sin troppo facile: glieli danno direttamente al bar. Per questo, è abbastanza frequente che si verifichino scene di panico nel mezzo della sala (lo ha vissuto sulla propria pelle più di 1 giovane su 3, il 34% dei sondaggiati). E il 30% si è sentito almeno una volta in pericolo dentro la discoteca (a causa, ad esempio, dell’eccessivo affollamento). Forse perché oltre la metà dei ragazzi intervistati – il 54% - confessa che non saprebbe come agire qualora, all’interno del locale, ci fosse una situazione di emergenza.
Data pubblicazione 14 Dicembre 2018, Ore 14:15 Data aggiornamento 14 Dicembre 2018, Ore 14:23
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