
Ormai è una vera e propria fobia. Il tanto discusso spray al peperoncino – che sembra essere all’origine della tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove hanno perso la vita cinque adolescenti e una mamma – sta seminando il panico anche nel resto d’Italia.
In poche ore altri due casi hanno visto protagonisti le bombolette anti-aggressione e gli studenti. Il primo in un istituto superiore di Pavia, dove quasi 50 persone sono rimaste intossicate proprio dai vapori generati da uno spray urticante, probabilmente spruzzato da un alunno; il secondo in una scuola di Soncino (Cremona), dove una studentessa ha utilizzato – dice lei ‘per scherzo’ - la sostanza, mandando però cinque compagni all’ospedale e colpendone in maniera lieve altri quindici. Solo nell’ultimo anno, si conterebbero almeno 15 casi di uso “improprio” dello spray a scuola. Ma è davvero così diffuso tra i giovani? Skuola.net ha voluto verificarlo chiedendolo a 6500 di loro.
Spray urticante, il 40% l’ha usato per fare uno scherzo
La risposta? Abbastanza. Visto che circa 1 su 10 – il 9% - dichiara di possedere una bomboletta in grado di emanare sostanze urticanti: il 6% la porta sempre con sé, il 3% spesso. Ragazzi che, inoltre, non si fanno scrupoli ad utilizzarle, spesso in maniera scriteriata. Perché se il 48% dei possessori l’ha azionata almeno una volta per difesa personale, pochi meno (il 40%) l’hanno messa in funzione solamente per provare l’effetto che fa, quasi per gioco, sicuramente non per sventare un’aggressione.