
Dopo un lungo percorso pieno di ostacoli, iniziato circa due anni fa, il cosiddetto Decreto sicurezza è diventato legge. Si tratta di un provvedimento molto voluto dal Governo, che ha superato l'ultimo scoglio in Senato con 109 voti a favore, 69 contrari e un astenuto.
Un "Sì" che ha dato il via libera definitivo a questo testo di 39 articoli, che introduce ben 14 nuovi reati e 9 aggravanti per delitti già esistenti.
Tra questi fanno molto discutere la stretta sulle manifestazioni anche non violente e quella sulla cannabis light.Indice
Le novità del decreto sicurezza
Questo decreto istituisce e rafforza alcuni reati in materia di sicurezza. Tra le principali novità:
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Introduzione del reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo: pena la reclusione da due a sei anni chi si procura o detiene materiale contenente istruzioni sulla preparazione e l’uso di congegni bellici micidiali, armi, sostanze chimiche o batteriologiche e di ogni altra tecnica o metodo per il compimento di atti con finalità di terrorismo.
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Rafforzamento della lotta alla criminalità organizzata, con verifiche antimafia estese anche al "contratto di rete".
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Nuove disposizioni per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie.
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Estensione da tre a dieci anni del periodo in cui può essere esercitata la revoca della cittadinanza.
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Introduzione del delitto di occupazione abusiva degli immobili: pene più severe che vanno da due a sette anni di reclusione.
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Nuove aggravanti: per i borseggi che avvengono soprattutto in stazioni e mezzi pubblici e per le truffe agli anziani mediante l’introduzione di una specifica ipotesi di truffa aggravata (da due a sei anni e multa da 700 a 3mila euro) con arresto in flagranza.
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Ampliamento del Daspo urbano: a coloro che risultano denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti, per delitti contro la persona o contro il patrimonio commessi nelle aree interne e nelle pertinenze di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano.
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Modifiche sull'esecuzione della pena per le donne incinte e con figli: con bambini sotto l’anno di età scatta l’obbligo per il giudice di eseguire la misura della custodia cautelare negli istituti a custodia attenuata.
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Pacchetto di norme a tutela delle forze di polizia e dei militari: con l'introduzione di una circostanza aggravante del delitto di violenza o minaccia e di resistenza a pubblico ufficiale se il fatto è commesso nei confronti di un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza con l’aumento di pena fino alla metà.
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Le forze dell’ordine potranno indossare delle bodycam e la possibilità di portare armi private senza licenza fuori servizio.
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Inasprimento delle sanzioni per chi non si ferma allo stop della polizia, con sospensione della patente di guida da 15 a 30 giorni in caso di recidiva per le violazioni previste.
- Introduzione dell'aggravante per atti violenti commessi al fine di impedire la realizzazione di un’infrastruttura (la cosiddetta norma “anti no Ponte o no Tav”), nello specifico quelle destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici.
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Giro di vite contro le rivolte negli istituti di pena e nei CPR: nasce il reato di “rivolta all’interno di un istituto penitenziario”, che punisce le condotte di promozione, organizzazione o direzione e partecipazione a una rivolta consumata all’interno di un istituto penitenziario da tre o più persone riunite.
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Novità per i servizi segreti e per la vendita di schede SIM ai migranti basterà che gli stranieri esibiscano un semplice documento di riconoscimento.
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Introduzione della figura del tutor per le vittime di usura: per le funzioni di consulenza e di assistenza nella gestione del mutuo. L’obiettivo è quello di ridurre l’alta morosità riscontrata nella restituzione dei mutui da parte dei beneficiari.
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Promozione del lavoro per i detenuti anche all’esterno, avvalendosi di organizzazioni non lucrative.
I rischi per giovani e studenti: occhio alle norme
Alcune delle nuove norme potrebbero interessare più da vicino i giovani, soprattutto per coloro a cui capita di partecipare a manifestazioni o iniziative pubbliche.
Non si tratta solo di grandi proteste, ma anche di azioni che, sebbene non intenzionali, potrebbero ricadere in queste nuove fattispecie, portando dunque a pene severe. Ma non solo, perché tra le nuove norme anche lo stop alla cannabis light potrebbe comportare conseguenze a tutti coloro che ne fanno uso.
Inoltre, il governo è intervenuto anche per tutelare i minori, spesso vittime di accattonaggio, aumentando il limite di età.
Il blocco stradale: da illecito a reato
Tra le novità introdotte con il decreto sicurezza, una tra le più discusse e che ha generato maggiore dibattito è quella che limita le manifestazioni di protesta anche senza comportamenti violenti.
Di conseguenza con il nuovo decreto, il blocco stradale, che prima era considerato un semplice illecito amministrativo (con multe e sanzioni pecuniarie), ora diventa un vero e proprio reato.
La pena prevista è la reclusione fino a un mese o una multa fino a 300 euro. E se a bloccare la strada sono più persone, la situazione si fa più seria: la reclusione può andare da sei mesi a due anni.
Una norma che, secondo le opposizioni, "punta a punire il dissenso degli ambientalisti". Quindi, d'ora in poi, sedersi in strada per una protesta comporta nuove conseguenze legali.
Accattonaggio: stretta fino a 16 anni
Un'altra norma che mira a contrastare i cosiddetti "delitti urbani" riguarda l'accattonaggio. Il decreto aumenta la pena per chi impiega minori fino a 16 anni, non più solo fino a 14.
Inoltre se il fatto è commesso con violenza o minaccia, o nei confronti di una persona minore di sedici anni o non imputabile, viene introdotta un'aggravante. Un giro di vite significativo per tutelare i più piccoli e contrastare lo sfruttamento.
La stretta sulla cannabis light: cosa sapere
Infine, una novità che potrebbe interessare molti: il decreto conferma il divieto espresso di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa coltivata, quella che comunemente chiamiamo cannabis light.
Tuttavia, è stata fatta un'eccezione: è stata inserita nel decreto legge la possibilità di produrre i semi destinati agli usi consentiti dalla legge, entro i limiti di contaminazione stabiliti dal Ministro della Salute.
Quindi, per tutti gli interessati a questo tipo di prodotti, sappiate che le regole sono cambiate e la "light" non è più così "light" per quanto riguarda la commercializzazione delle infiorescenze.