Giorgia e Irene lasciano il lavoro per aprire una libreria per bambini: “Troppo stress”

Una scelta controcorrente, ma che nasconde allo stesso tempo coraggio e tanta passione. Come quella che mettono Giorgia e Irene nella loro attività.

Le due sorelle romane nel 2022 hanno mollato il famigerato 'posto fisso' per reinventarsi, aprendo una libreria per bambini nella Capitale. Intervistate da 'la Repubblica', le due hanno spiegato le motivazioni alla base della loro decisione.

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Dal posto fisso alle fiabe per bambini

La voglia di una maggiore serenità e soprattutto stabilità emotiva spinge sempre più persone a rinunciare addirittura alla sicurezza del contratto a tempo indeterminato: ”Avevamo sempre lavorato come dipendenti, non sapevamo come ci saremmo trovate a gestire un’attività nostra né se avrebbe funzionato. I rischi c’erano e così le preoccupazioni, avendo entrambe famiglia, ma per me la situazione precedente era insostenibile, non potevo continuare ad accettare il livello di stress che mi aveva portato il lavoro fino a quel momento” racconta Irene.

Percorso diverso, ma non senza difficoltà, quello di Giorgia che rivela: ”“Dopo tanti ambienti lavorativi tossici nel mondo della comunicazione e degli eventi, avevo trovato un impiego come assistente di una nutrizionista. Da cinque anni lavoravo serenamente, in un contesto sano e rispettoso, dove era tornata in me anche l’energia per dedicarmi alle mie passioni come la fotografia e l’illustrazione, ma si trattava di un lavoro che non mi apparteneva e che purtroppo non poteva appagarmi”.

Come è successo per milioni di italiani, anche per le due sorelle la parentesi del Covid19 ha giocato un ruolo chiave. Tutto è stato messo in discussione: “Nei mesi in cui eravamo chiusi in casa, ho deciso di seguire un corso di formazione che spiegava i passi da compiere per aprire una libreria per bambini. All’epoca lo vedevo come un momento di evasione che mi facesse sognare in quei mesi cupi”, spiega Irene. Poi l'arrivo di sua figlia le ha aperto gli occhi: ”Ho capito quanto stessi male e non volevo far crescere una bambina in un contesto di stress e di insoddisfazione. Volevo stare meglio, per me e anche per lei. Per questo ho deciso che, dopo la maternità, non sarei tornata al mio impiego e ho scoperto l’esistenza della Naspi anticipata, che mi avrebbe permesso di ricevere la disoccupazione in un’unica soluzione nel caso avessi aperto una società o una partita Iva nel primo anno di vita di mia figlia”.

Poi nel 2022 l'idea della libreria 'Foglioline'. Grazie al supporto delle famiglie le due sorelle sono riuscite a cambiare vita. A distanza di un anno dall'apertura della libreria è ancora presto per tirare le somme ma su una cosa Irene non ha dubbi: ”Nonostante la stanchezza, si va sempre al lavoro con motivazione e serenità. Ho sempre  voglia di provare cose nuove, portare nuove idee e ho detto addio allo stress portato dal lavoro”.