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Non è un solo un luogo comune ma sembrerebbe esserci una spiegazione scientifica al fatto che gli uomini trascorrano più tempo del dovuto in bagno. Per molti di questi, quelle quattro pareti diventano qualcosa di più di un posto dove espletare i bisogni corporali.
Trasformandosi, spesso, in un piccolo rifugio; uno spazio intimo per staccare dal "rumore" della vita quotidiana.Secondo alcuni studi, infatti, gli uomini trascorrono in media circa 7 ore all’anno in bagno non per motivi fisiologici, ma per ritagliarsi momenti di pace e silenzio.
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Il bagno come rifugio: parola della scienza
A sollevare il “coperchio” su questa abitudine, come riportato dal giornale online britannico 'Indipendent', è stato un'indagine condotta da un’azienda di sanitari, che ha coinvolto circa mille uomini. Il risultato? Una conferma: il bagno è spesso usato come via di fuga dalle pressioni quotidiane.
Secondo i ricercatori, il gabinetto rappresenta per i maschi una sorta di camera di decompressione, un luogo dove ci si sente temporaneamente al riparo da responsabilità familiari, lavorative e sociali.
Uno spazio piccolo, ma personale, dove nessuno può (o dovrebbe) disturbarti.
Il relax è a porta chiusa
Ma cosa succede, esattamente, dietro quella porta chiusa? Secondo i dati del Men’s Health Network, i numeri parlano chiaro:
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L’84% degli uomini scrolla i social
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Il 68% guarda video
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Il 62% legge notizie
Insomma, il bagno diventa una specie di salotto segreto, dove ricaricare la mente, rallentare e, perché no, perdersi nel feed di Instagram o recuperare le ultime notizie.
Una pausa dalla routine… e dagli altri
Ma lo studio evidenzia anche un aspetto psicologico: il bisogno di trovare un angolo di solitudine. Tra chi lavora, chi studia, chi ha figli o convive, la ricerca di un po’ di silenzio è spesso un bisogno urgente.
“Il rifugiarsi in bagno è una prassi che in molti adottano per cercare un momento di pace e di isolamento dalle responsabilità quotidiane”, si legge nel report.