
Il 7 luglio non è un giorno come tutti gli altri, soprattutto per gli appassionati di golosità: si festeggia la Giornata Mondiale del Cioccolato. Il nostro calendario è ormai pieno di date dedicate a prelibatezze di ogni tipo, dalla pasta alla carbonara, fino alla pizza, e non poteva di certo mancare il cioccolato.
Da quando esiste, ovvero dal 2009, questa giornata celebra il "cibo degli dei" e anche il suo incredibile viaggio fino a noi. Perché, sì, l'arrivo del cioccolato è stata una vera e propria rivoluzione nel modo di mangiare di milioni di persone, proprio come il pomodoro.
All'inizio, noi europei eravamo un po' scettici di fronte a quei semi di cacao, ma per Aztechi e Maya avevano poteri quasi magici, taumaturgici e afrodisiaci, e non si sbagliavano affatto. A questi popoli antichi dobbiamo la nascita del cioccolato come lo conosciamo oggi.
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Il 7 luglio: la prima tavoletta
Ma perché proprio il 7 luglio? Il motivo più accreditato per la scelta di questa data è legato alla nascita, nel 1847, della prima tavoletta di cioccolato.
Il merito va a Joseph Storrs Fry, fondatore della J.S. Fry & Sons, fu lui che riuscì a creare una pasta modellabile aggiungendo burro di cacao fuso al cacao in polvere. Fry era un vero genio del cioccolato, tanto che anche l'idea della barretta, così come la conosciamo, è sua.
La versione dei conquistadores: tra leggenda e storia
Esiste un'altra versione sulla scelta del 7 luglio, legata al conquistador Hernán Cortés. Qualcuno sostiene che sia stato lui, il 7 luglio del 1520, a portare le fave di cacao a re Carlo I di Spagna, dopo aver visitato la corte di Montezuma a Tenochtitlan.
Tuttavia, è innegabile che il primo a portare i semi di cacao in dono alla corte spagnola fu Cristoforo Colombo, di ritorno dall'Honduras, nel 1502. Inizialmente, questi semi non ebbero un grande successo tra gli europei.
Per Maya e Aztechi, invece, erano così preziosi da essere usati addirittura come moneta di scambio, oltre che per preparare bevande speciali, un po' come il nostro champagne. Noi, però, non eravamo abituati a sapori così amari e ci approcciavamo a questa novità con un certo scetticismo.
Cortés però, contribuì certamente alla diffusione del cacao su larga scala grazie ai suoi continui viaggi e commerci tra le Americhe e l'Europa. C'è da dire che questa versione, per quanto affascinante, è anche la meno "romantica", dato che fu proprio Hernán Cortés a conquistare il Messico, distruggendo l'impero azteco per assoggettarlo alla Spagna.
La dolce storia europea del cioccolato
Dopo il primo insuccesso dei semi di cacao in Europa, per molto tempo, il cioccolato venne usato principalmente come un infuso per curare alcuni disturbi.
Poi, arrivarono i Gesuiti, veri esperti di miscelazioni, che ebbero un'idea geniale: abbinarlo a ingredienti dolci come lo zucchero di canna e la vaniglia. Fu così che, di fatto, inventarono la prima cioccolata calda.
Prima della Rivoluzione Industriale, il cioccolato era ancora un lusso per pochi, un bene costosissimo che solo i ricchi potevano permettersi.
Nuove lavorazioni: il cioccolato per tutti
Il vero punto di svolta arrivò con le nuove lavorazioni, che hanno contribuito alla diffusione del cioccolato su larga scala. Nel 1828, il chimico olandese Coenraad Johannes van Houten iniziò a trattare i semi con dei sali, creando la polvere di cacao. Poi, inventò la pressa, uno strumento rivoluzionario che permetteva di separare la parte grassa del burro di cacao dalle fave tostate, ottenendo così il cacao magro, molto più digeribile e versatile. Questo aprì la strada a nuove produzioni, come la tavoletta di Fry nel 1847.
Le innovazioni non finirono qui, perchè nel 1875 nacque il primo cioccolato al latte, seguito nel 1930 da quello bianco: entrambe invenzioni svizzere della Nestlé. Un'altra pietra miliare fu il concaggio, ideato nel 1879 da Rodolphe Lindt. Questa lavorazione ad alta temperatura del cacao permise di ottenere una consistenza liscia e omogenea, rendendo il cioccolato molto più piacevole al morso, dato che prima risultava spesso secco.
E l'Italia? Ha avuto un ruolo da protagonista. A Modica è nata la lavorazione a freddo, mentre Torino è stata una vera capitale del cioccolato. Qui, già dal 1560, il cioccolato circolava nella corte dei Savoia.
A Torino sono nati il bicerin (a base di caffè, latte e cioccolato), il cremino di Ferdinando Baratti (nel 1858), il gianduiotto di Michele Prochet (1865) e persino le uova di Pasqua. E non dimentichiamo la Nutella, inventata ad Alba, a pochi chilometri da Torino, nel 1964.