Imma Ferzola
Autore
uomo incappucciato Milano

Ha vent'anni, una media del 28 in Ingegneria gestionale al Politecnico di Milano e si divide tra appunti ordinati e la guida di un piccolo gruppo di maranza. È l'assurda vita di un giovane rampollo della Milano "bene" e la sua storia è stata recentemente raccontata dal Corriere della Sera, balzando alle cronache.

Figlio unico di un notaio del centro e nipote di una famiglia storica della borghesia meneghina, di giorno frequenta le lezioni. Quando cala il buio, invece, addestra ragazzi più giovani in scippi e rapine. "Questo no. Te lo portano via alla prima perquisa", dice durante uno degli "allenamenti", mentre mostra sicurezza e metodo.

Indice

  1. La "scelta" e l'addestramento
  2. Il ruolo di leader e la dinamica del branco
  3. La diagnosi e le sedute

La "scelta" e l'addestramento

Il reclutamento avviene con gesti semplici e la promessa di regali di valore: auricolari, scarpe nuove, attenzioni che quei ragazzi non avevano mai ricevuto. "Parlo con loro, li ascolto", racconta al 'Corriere di Milano', e poi impartisce l'ordine: "Voi seguite. lo comando. Imparate".

Il luogo delle esercitazioni sono i parcheggi retroilluminati, dove si seleziona la preda osservando le mani: "I vestiti mentono. È dalle mani che capite se va abbattuto o evitato". Le azioni sono poi eseguite dai minorenni: mentre questi compiono il gesto, fanno il giro dell'isolato per strappare una collanina, lui rimane appoggiato al muro. "Non voglio i soldi".

Il ruolo di leader e la dinamica del branco

Per chi lo frequenta di notte è "lui, il milanese": un punto di riferimento che dà senso e direzione. Si presenta come la mente e l'istruttore: è il leader che crea micro-gruppi e li manipola, la sua presenza è la premessa per la loro violenza, che lui non compie in prima persona ma osserva come se gli appartenesse.

La diagnosi e le sedute

La sua storia clinica è parte integrante del quadro: in cura psichiatrica, con una diagnosi definita nel testo come "disturbo borderline con tratti antisociali". "Non faccio male perché non mi conviene. Ma dentro mi sale...", dice. E aggiunge: "Di notte finalmente esisto".

Quando i ragazzi colpiscono, lui afferma di calmarsi: "È come se la violenza fosse mia. Mi fa stare bene"

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