Francesca Romana Macrì
Autore
meme j.d. vance
Fonte: Open


Se pensiamo a quanti meme salviamo su Instagram, questa storia potrebbe essere la nostra. A un ragazzo norvegese il meme sbagliato è costato addirittura il viaggio in America. È la storia, surreale e controversa, di Mads Mikkelsen, un turista di 21 anni che si è visto negare l’ingresso negli Stati Uniti dopo essere stato fermato all’aeroporto di Newark. Stava per raggiungere degli amici a New York per poi volare ad Austin, in Texas, ma è finito in una cella di detenzione.

La sua versione dei fatti ha fatto discutere e ha attirato l’attenzione dei media norvegesi. Gli agenti americani, però, raccontano un'altra storia.

Indice

  1. Il fermo all’aeroporto: tra zaino, scarpe e una stanza blindata
  2. Il meme su J.D. Vance e la foto “sospetta”
  3. Il volo di ritorno e le analisi del sangue
  4. La versione ufficiale: «Non è colpa del meme»

Il fermo all’aeroporto: tra zaino, scarpe e una stanza blindata

Tutto comincia a Newark, uno degli aeroporti più trafficati della Est Coast degli States. Appena atterrato, Mads Mikkelsen è stato fermato dagli agenti della Custom and Borders Protection, incaricati del controllo delle frontiere. E dopo essere stato interrogato, come da prassi, è stato condotto in un'area riservata dall'aeroporto.

"Mi hanno portato in una stanza con diverse guardie armate, ho dovuto consegnare scarpe, smartphone e zaino", ha raccontato al quotidiano norvegese 'Nordlys'.

Il meme su J.D. Vance e la foto “sospetta”

Il nodo della questione pare si trovasse all'interno dello smartphone. Gli agenti hanno chiesto di sbloccarlo, minacciando una multa di 5.000 dollari. Mikkelsen ha ceduto. Ed è lì che, scorrendo la galleria immagini, gli agenti hanno trovato due prove che sembrerebbero "incriminarlo": Un meme satirico sul vicepresidente americano J. D. Vance e una foto del ragazzo con una pipa di legno in bocca.

Il volo di ritorno e le analisi del sangue

Da quel momento in poi, la situazione è precipitata. Gli agenti, secondo il racconto del 21enne, avrebbero ordinato prelievi del sangue e raccolto le impronte digitali, prima di rimandarlo in Norvegia con il primo volo disponibile.

Mikkelsen definisce l’accaduto un caso di "molestie" e "abuso di potere", convinto che il vero motivo del fermo sia stato veramente il meme su Vance.

La versione ufficiale

A smentire il tutto, però, è intervenuta la Custom and Borders Protection, che su X ha dichiarato pubblicamente: "Non gli è stato negato l’ingresso per alcun meme o ragione politica, ma perché ha ammesso di fare uso di droghe".

Secondo quanto previsto dall’Immigration and Nationality Act, può essere rifiutato l’ingresso a chi viene riconosciuto come consumatore o tossicodipendente. Quindi, per le autorità americane, il meme non c’entra. C’entra una presunta ammissione, su cui però Mikkelsen non ha fatto alcuna dichiarazione pubblica.

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