
Il fenomeno del momento, per le nuove generazioni, si chiama six-seven e, nel giro di pochi mesi, è passato dall’essere un tormentone nato negli Stati Uniti a conquistare tutto il resto del mondo, anche l’Italia. Nei video sui social, nei commenti e perfino nelle conversazioni quotidiane, la formula “6-7” è ormai diventata una sorta di mantra.
La viralità è stata così rapida che l’Oxford Dictionary l’ha definita parola dell’anno 2025.
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Un nuovo tormentone
Dopo la velocissima diffusione (e tramonto) di “Skibidi Boppy” e di tutto il filone del Brainrot, oggi è six-seven a dominare il panorama social. Bambini, adolescenti e persino giovani adulti lo ripetono e lo mimano con le mani rivolte verso l’alto, in un gesto che richiama una sorta di “più o meno” fatto in aria. Eppure, dietro questa espressione non si nasconde alcun significato logico.
L'ascesa del trend
Tutto è iniziato da una canzone del rapper americano Skrilla, che si è diffusa sul web a tempo di record, in cui l'artista dice appunto "six-seven". La sua vera ascesa, però, è avvenuta grazie al giocatore universitario di basket Taylen Kinney: in un video, mentre valutava una bevanda Starbucks, ha assegnato un voto compreso tra 6 e 7 mimando una bilancia con i palmi delle mani. Da lì, il meme è rimbalzato su migliaia di profili.
Si sono, poi, aggiunti contenuti con il giocatore NBA LaMelo Ball, alto 6,7 piedi e ribattezzato inevitabilmente six-seven. La consacrazione definitiva è, infine, arrivata con il “Kid67”, un ragazzino che dagli spalti di una partita amatoriale ha urlato la frase riproducendo il gesto di Kinney.
Come si usa "6-7"
@j.r.i.c.h We were different lol #thenandnow #kidstoday #sixseven #comedy
Hit Em Up - 2Pac
Nessuno sa davvero come utilizzarla, l'applicazione di six-seven è versatile: può esprimere divertimento ma anche approvazione. Mentre accompagnato dal gesto delle mani che imitano una "bilancia", suggerisce un sentimento “così così”, una lieve incertezza. Cambia sfumatura a seconda del contesto e, non avendo un vero e proprio significato, sta bene su tutto.
Un segnale sociale comune
Per Steve Johnson del Dictionary media group, l’essenza del trend sta tutta nella dimensione emotiva: "Six-seven è in parte un inside joke, in parte un segnale sociale. Quando le persone lo dicono, non stanno semplicemente ripetendo un meme, stanno gridando un sentimento". L'assenza di significato, dunque, non significa assenza di senso sociale e d'intesa.
Six-seven come un codice condiviso
@overtime LAMELO BALL KNOWS 67 OMG #67 #nba #brainrot #meme @Tk @Charlotte Hornets
original sound - Overtime
Il fenomeno "six-seven", per molti, è affiancabile al caso emblematico di brainrot: dove Tung Tung Sahur o Ballerina Cappuccina, da frasi prive di senso, sono diventate un modo per appartenere a una community.
In un articolo pubblicato sul 'NewYorker', Joshua Rothman si è ulteriormente interrogato sul mantra six-seven. Ha ricordato come, nel 1923, l’antropologo Bronisław Malinowski avesse osservato che, quando le persone si riuniscono, parlano spesso di cose inutili, “tanto tra le tribù quanto in un salotto europeo”.
Il senso di queste conversazioni, sosteneva, non risiede nel contenuto ma nella funzione sociale: creare un legame. Il six-seven, in questo senso, è solo l'ennesimo codice o rituale condiviso.