
Fin dalla scuola elementare, Christina Santhouse cominciò a soffrire di crisi epilettiche frequenti. In terza elementare le fu diagnosticata l’encefalite di Rasmussen, una rara malattia neurologica progressiva. Secondo i medici, senza un intervento sarebbe stata destinata a peggiorare in modo irreversibile e potenzialmente fatale.
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L’intervento chirurgico radicale
Così nel 1996, quando aveva 8 anni, Christina fu sottoposta a un intervento chirurgico per la rimozione dell’emisfero destro del cervello. L’operazione durò 14 ore e fu eseguita dal neurochirurgo Ben Carson, che anni dopo sarebbe diventato una figura pubblica di rilievo negli Stati Uniti (Paese in cui si è svolta la vicenda).
Recupero e conseguenze neurologiche
Dopo l’intervento, Christina ha perso le capacità motorie sul lato sinistro del corpo e parte della visione periferica sinistra. Attraverso la riabilitazione e l’adattamento, ha però imparato a camminare con un tutore, a usare la mano destra come dominante e a convivere con i nuovi limiti fisici.
Adolescenza, patente e sport insoliti
Con tenacia e sacrificio, a 17 anni è riuscita a ottenere la patente di guida, utilizzando ausili personalizzati per compensare le difficoltà motorie e visive. Si è appassionata al bowling, sport in cui ha gareggiato anche a livello internazionale, con partecipazioni in Inghilterra e Australia.
Percorso universitario e carriera
Dopodiché, Christina si è anche iscritta alla Misericordia University, in Pennsylvania, dove ha completato in cinque anni sia la laurea triennale sia il master in logopedia.
Per uno dei rarissimi casi documentati di persona che ha terminato un percorso universitario completo dopo un’operazione di emisferotomia.
E dopo gli studi ha iniziato a lavorare come logopedista.
Vita personale e riconoscimenti
Nel 2014 Christina si è sposata. Oggi vive a Yardley, in Pennsylvania, in una casa acquistata due anni prima. A proposito del suo passato e delle sfide affrontate, ha dichiarato: “Non avrei mai permesso che mi fermassero”.