
Tanto bella, quanto odiata. Parliamo di Lady Montecchi, la mamma del bel Romeo , colei che insieme agli altri genitori della coppia fa di tutto per ostacolare l’amore dei due giovani di Verona. Dite la verità: quante volte avete dato la colpa anche a lei della tragica morte dei due amanti usciti dalla penna di Shakespeare? Ecco, noi di Skuola.net due domande avremmo sempre voluto fargliele. E allora abbiamo deciso di intervistare per voi Roberta Faccani, l’attrice e cantante che interpreta Lady Montecchi nel musical di David Zard, “Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo”. Roberta è stata voce della band Matia Bazar, ed è famosa per aver partecipato ad altri spettacoli di successo come "Pinocchio - Il Grande Musical" e "Alice nel Paese delle Meraviglie". E lei qualche segreto ce l'ha confessato...
Roberta, quanto è difficile dar vita a un personaggio come quello di Lady Montecchi, adattandole anche i tuoi sentimenti e il tuo carattere?
Interpretare un ruolo è da sempre una sfida eccitante per ogni attore. Io personalmente adoro le sfide estreme e amo chi mi sceglie per ruoli lontani da me. Perché non si tratta di far finta di essere qualcun altro, ma di diventarlo veramente. Il che vuol dire muoversi, pensare, agire, parlare e cantare come quel personaggio farebbe fin nelle più profonde viscere. Detto ciò, è chiaro che un po’ di te comunque lo esprimi mentre dai vita al ruolo, perché l'anima è pulsante e viva così come la sensibilità. L'importante per me è riuscire a "lasciare la mia firma" senza mai però parodiarmi.
Quanto è vero secondo te quello che dice Vincenzo Salemme: “Una città senza teatro è una città incivile”?
Il teatro è cultura, avanzamento, open space alle emozioni, alla creatività. È una strada che porta a riflettere, a mettersi in discussione. Comico o drammatico che sia non ha importanza: quel che conta è l'arricchimento morale e intellettivo, sia per chi performa che per chi assiste. Ovunque ci sarà un teatro avremo sempre l'opportunità di migliorare, evolvere e creare una civiltà migliore.
Guarda l'interpretazione di Roberta Faccani in Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo
Quando interpreti una parte come fai a non cadere nei cliché?
Beh, la cosa più sterile è recitarsi addosso, auto compiacersi mentre si performa o cercare sempre di ricadere su ciò che si sa far meglio. Non c'è niente di più noioso di chi si propone sempre alla stessa maniera o cavalca l'onda di ciò che può essere stato anche il suo miglior "cavallo di battaglia". Bisogna mettersi in discussione sempre e osare rinnovarsi, anche sbagliando talvolta, ma cadere nel manierismo o nel già visto e sentito può diventare addirittura grottesco e sicuramente alla fin fine poco comunicativo. Il pubblico non è mai stupido e sente se sei vero e i cliché sono dei déjà vu che sanno di noia e tristezza.
Come hai imparato a recitare a teatro?
L'insegnamento arriva ogni sera, a ogni replica. Ho imparato la concentrazione, i ritmi, i tempi comici, il togliere e l’aggiungere a seconda dei casi, e persino a trasformare l’emotività in sana sensibilità. È una scuola continua di vita, anche perché spesso passi anni con le stesse persone costruendo una vera e propria famiglia. Devi saperti rapportare in modo corretto nel rispetto delle diversità altrui. Inoltre, a mio parere, il teatro è qualcosa di così nobile, puro e magico che ti attraversa l'anima e non ne riesci a fare più a meno. Sono fiera di viverci e spero di continuare a farlo per sempre.
Martina Napoli