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Quali sono i botti più pericolosi di Capodanno?

Capodanno si avvicina e con esso anche l'attesa esplosione di colori e rumori che segna il passaggio al nuovo anno

Ma dietro la magia dei fuochi d'artificio si nasconde un lato oscuro fatto di botti illegali e pericolosi

Ogni anno, infatti, numerosi incidenti rovinano i festeggiamenti, causando danni fisici gravi o, nei peggiori dei casi, la morte.

Chiediamoci allora: quali sono i botti di Capodanno più pericolosi in circolazione?

Indice

  1. I botti più pericolosi di Capodanno: i nomi da evitare
    1. La bomba Maradona
    2. La bomba Sinner
    3. La bomba scudetto e il petardo Osihmen
    4. La bomba Kvara e il pallone di Messi
    5. Dalla bomba Osama a Kim O’Coreano
  2. La normativa sui fuochi d'artificio: cosa dice la legge
  3. Fuochi d’artificio: classificazione e limiti di età

I botti più pericolosi di Capodanno: i nomi da evitare

Non tutti i botti di Capodanno sono uguali: alcuni sono veri e propri ordigni pericolosi, capaci di causare danni devastanti. 

In particolare, i botti illegali, spesso dedicati a personaggi famosi o eventi sportivi, possono essere incredibilmente potenti e, purtroppo, molto diffusi. 

Vediamo insieme alcuni dei nomi più noti e perché sono così pericolosi.

La bomba Maradona

La bomba Maradona è uno dei botti più famosi e temuti nel panorama dei fuochi illegali.

L’ordigno, dedicato alla leggenda del calcio Diego Armando Maradona, ha un forte legame con la cultura napoletana. Come fa sapere ‘SkyTG24’, contiene tra 1 e 3 kg di polvere nera, rendendolo capace di provocare esplosioni devastanti.

Dopo la morte di Maradona nel 2020, il botto è tornato alla ribalta, diventando un vero e proprio tributo al calciatore. La versione D10S, rivestita con i colori dell'Argentina e il numero 10, è altrettanto pericolosa, con il potenziale di causare danni gravissimi agli arti e persino alla vita di chi lo maneggia.

La bomba Sinner

Un altro nome pericoloso nel mondo dei botti illegali è la bomba Sinner, chiamata così in onore del tennista Jannik Sinner. Questo ordigno, di un vivace colore arancione come i capelli del campione altoatesino, è già diventato protagonista delle cronache per la sua capacità di staccare di netto una mano se non maneggiato con attenzione.

Nonostante l'apparenza inoffensiva, il suo potenziale distruttivo ha reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine, che ne hanno sequestrato centinaia per evitare tragedie.

La bomba scudetto e il petardo Osihmen

La bomba scudetto, creata per celebrare la vittoria del Napoli in Serie A, e rappresenta una versione potenziata della bomba Maradona, con un chilo di polvere esplosiva. L'esplosione di tale ordigno, testata dagli artificieri in una cava, ha causato una frana delle pareti, rendendo evidente il suo potenziale distruttivo.

Accanto a questo troviamo il petardo Osihmen, dedicato al bomber nigeriano Victor Osimhen. Con i colori del Napoli e la maschera stilizzata dell'attaccante, questo botto di tipo "Cobra" è pericoloso tanto quanto i suoi omologhi. Non lasciatevi ingannare dai riferimenti sportivi: sono ordigni che possono causare seri danni.

La bomba Kvara e il pallone di Messi

Tra i botti più pericolosi c'è anche la bomba Kvara, che prende il nome da Khvicha Kvaratskhelia, altro attaccante del Napoli. La potenza di questo ordigno è tale da rappresentare un rischio elevato anche a dieci metri di distanza. Quando le forze dell'ordine ne hanno testato la pericolosità in una cava, l'esplosione ha creato un cratere di un metro.

Negli anni passati è stato anche sequestrato il famigerato pallone di Messi, un botto di dimensioni considerevoli, in grado di distruggere un'intera stanza se esplode al chiuso. 

Dalla bomba Osama a Kim O’Coreano

Tra i botti più noti e tristemente famosi c'è la bomba Osama, che naturalmente prende il nome da Osama Bin Laden. Comparsa nei primi anni 2000, questa bomba può contenere fino a 3 kg di esplosivo a basso potenziale. 

Altro ordigno pericoloso è Kim O'Coreano, ispirato al dittatore nordcoreano Kim Jong-un, famoso per le sue minacce nucleari. 

Altro che stelline di Capodanno…

Stelline di Capodanno

La normativa sui fuochi d'artificio: cosa dice la legge

L'Unione Europea ha definito cos’è un articolo pirotecnico nella direttiva 2013/29/UE, che stabilisce i requisiti di sicurezza per garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente. 

Le norme europee richiedono che i fuochi d'artificio siano sicuri, non possano accendersi accidentalmente e che il loro utilizzo sia regolato con istruzioni chiare.

Secondo le norme UNI EN 15947, i fuochi d'artificio devono essere progettati per garantire che non siano instabili, che non esplodano troppo in basso e che il rumore prodotto non sia pericoloso per l’orecchio umano. 

Fondamentale è acquistare fuochi d'artificio solo presso negozi autorizzati e seguire sempre le istruzioni di utilizzo con la massima attenzione.

Fuochi d’artificio: classificazione e limiti di età

I fuochi d'artificio, come fa presente ‘AltroConsumo’, sono suddivisi in quattro categorie, ognuna contrassegnata dalla lettera F e da un numero, in base al livello di rischio e alla destinazione d'uso:

  • Categoria F1: rischio estremamente basso e livello di rumorosità trascurabile. Questi fuochi d'artificio possono essere utilizzati anche all'interno di spazi confinati. La vendita è consentita ai maggiori di 14 anni.

  • Categoria F2: basso rischio potenziale e basso livello di rumorosità. Sono destinati all'uso all'aperto, ma possono essere usati anche in spazi confinati. La vendita è vietata ai minori di 18 anni.

  • Categoria F3: rischio potenziale medio e livello di rumorosità non nocivo per la salute. Destinati all'uso in grandi spazi aperti. La vendita richiede il possesso di un nulla osta all'acquisto o una licenza di porto d’armi.

  • Categoria F4: rischio elevato, destinati esclusivamente a professionisti con conoscenze specialistiche (noti anche come “fuochi d’artificio professionali”). Il livello di rumorosità non deve essere pericoloso per la salute. Richiede licenze specifiche e una abilitazione certificata dal Prefetto.

Data pubblicazione 31 Dicembre 2024, Ore 8:32
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