
Una nuova tendenza sta conquistando i social e i marketplace della Cina: si chiama Laoshugan ed è il nome di un tipo di bambola personalizzabile - soprattutto con le sembianze delle persone care - che la Generazione Z cinese sta trasformando in una vera e propria forma di espressione affettiva. Il loro aspetto? Volutamente brutto, floscio, sproporzionato e, secondo qualcuno, anche “essiccato come un topo”.
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Laoshugan: cosa sono e perché tutti ne vogliono uno
Il termine laoshugan si traduce letteralmente proprio con “essiccato come un topo”: un riferimento autoironico alla forma sottile e raggrinzita di questi pupazzi di stoffa. Il nome deriva anche da uno snack del Fujian, secco, rugoso e allungato, cui questi peluche somigliano per forma e consistenza.
I pupazzi Laoshugan sono lunghi tra i 30 e i 40 cm, con poca imbottitura, arti flessibili e quasi sempre realizzati su ordinazione a partire da una semplice foto intera di un amico: nel giro di pochi giorni si riceve una versione floscia e cucita del soggetto, pronta per essere portata ovunque.
Dalle caricature agli affetti: il valore simbolico
Le foto sui social mostrano come questi pupazzi viaggino, mangino e vadano ai concerti insieme ai loro proprietari. Migliaia di giovani condividono contenuti con i loro Laoshugan immortalati nelle situazioni più improbabili.
Da semplice meme, il Laoshugan è così diventato una nuova forma di affetto portatile. Un modo ironico e al tempo stesso sincero di portare con sé gli amici (o una loro versione), come se fossero una mascotte personale.
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Brutte ma divertenti: l’estetica anti-perfetta della GenZ
Dietro l’umorismo di questi pupazzi, si nasconde però una più ampia sfida culturale. La gioventù cinese, immersa in un contesto digitale saturato di filtri, perfezione estetica e immagini patinate, sta trovando conforto nell’imperfezione. Il Laoshugan diventa così un simbolo di autenticità.
Questa estetica “brutta-carina” (che riecheggia il kimo-kawaii giapponese o le UglyDolls americane) si distingue per il suo spirito caotico e partecipativo: la forza sta nel valore sociale del pupazzo.
Un nuovo linguaggio emotivo tra ansia e ironia
In un’epoca segnata da ansia sociale, ipercompetizione e pressioni sull’immagine, i pupazzi Laoshugan offrono dunque alla GenZ cinese un modo per ridere di tutto questo. Un po’ mascotte, un po’ oggetto transizionale, queste bambole assorbono ironia e fragilità, senza pretese di estetica.
E per questa ragione, per molti, sono semplicemente questo: “brutte ma terapeutiche”.