
Molti di noi danno per scontato il suo nome e la sua posizione nel calendario, senza chiedersi da dove derivino queste caratteristiche. Tuttavia, dietro il nome "settembre" e la sua collocazione nel computo dei mesi, si nasconde una storia che affonda le sue radici nell'antica Roma e nelle successive evoluzioni del nostro modo di misurare il tempo.
Andiamo dunque a caccia della parola: sveliamo l'origine di “settembre” e il motivo per cui non è più il settimo mese del calendario.
Perché si dice settembre?
Il mese di settembre trae il suo nome dal termine latino septem, che significa "sette". Settembre era infatti il settimo mese dell'antico calendario romano, che iniziava a marzo. Al tempo, l'anno romano contava solo dieci mesi, e settembre si trovava appunto al settimo posto nella successione.
Perché settembre è il nono mese e non il settimo?
Con l'introduzione del calendario giuliano, attorno al 46 a.C., e successivamente del calendario gregoriano, l'anno fu suddiviso nei dodici mesi che conosciamo oggi. In questo nuovo sistema, settembre passò quindi a essere il nono mese dell'anno. Nonostante l'introduzione di nuovi mesi e la successiva riforma del calendario, però, il nome settembre è rimasto invariato, continuando a riflettere la sua posizione originaria nel vecchio calendario.
A cosa è dedicato il mese di settembre?
Tradizionalmente, settembre è un mese di transizione, che segna la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. In molte culture, questo periodo è associato al raccolto e alla preparazione per i mesi invernali. In Italia, settembre è particolarmente legato alla vendemmia, un periodo di intensa attività agricola dedicato alla raccolta dell'uva per la produzione del vino.
Ma settembre è anche visto come un mese di nuovi inizi, con la ripresa delle attività scolastiche e lavorative dopo la pausa estiva: un momento cruciale per la riflessione e la pianificazione del futuro.