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patatine gourmet più care del mondo

Chi l’ha detto che le patatine sono un cibo adatto a tutte le tasche? Perché se siete ancora convinti di questa cosa forse dovreste farvi un giro in Svezia. Lì, infatti, potrete trovare le patatine più care del mondo; uno spuntino quasi da collezione, riservato solamente a palati sopraffini, in grado di gustare appieno le lo particolari caratteristiche di questa nuova trovata.

Più che patatine sembrano gioielli: 5 (avete capito bene) piccoli dischi dorati custoditi in un vero e proprio scrigno; il tutto per la modica cifra di 50 euro (e anche in questo caso avete capito correttamente); facendo un rapido calcolo ogni patatina costa la bellezza di 10 euro.

Una patatina eccezionale degna di birre eccezionali

L’idea non è venuta a un produttore di snack e neanche a una catena di street food ma al birrificio svedese St.Eriks. La molla per lanciarsi in questo salto nel vuoto è stata la voglia di creare un cibo di altissima qualità per accompagnare le loro birre. E, visto che considerano i propri prodotti i migliori in circolazione e che l’abbinamento birra e patatine è un grande classico delle serate tra amici, hanno deciso di realizzare uno snack degno delle loro bevande. Un esperimento che gli ha dato ragione, visto che la prima ‘tiratura’ delle patate (perché, come se non bastasse, sono anche in edizione limitata) è andata esaurita in un batter d’occhio.

Dietro la 'patatina d'oro' chef di livello e ingredienti gourmet

Ma cosa avranno di così speciale queste patatine per giustificare un prezzo talmente alto? Innanzitutto ogni patatina è stata pensata e cucinata personalmente da uno chef diverso, usando ingredienti tipici (ma ricercatissimi) della cultura gastronomica scandinava. Quali sono? Funghi delle foreste svedesi, alghe delle isole Fær Øer, aneto della penisola di Bjäre, cipolle coltivate nel cuore della Scandinavia e, per finire, il luppolo, lo stesso usato per realizzare le birre St. Eriks. A molti di voi, probabilmente, non piacerebbero ma possiamo assicurarvi che gli Svedesi ne vanno ghiotti. E, per rimanere in linea con gli standard di qualità, anche le patate provengono da una coltivazione biologica che non prevede l’utilizzo di macchine agricole ma solo l’uso della mano dell’uomo.