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maurizio martina

“Il vero reddito di cittadinanza dovrebbe essere il sapere”. Una leva per sviluppare il Paese. Maurizio Martina si presenta così agli studenti di Skuola.net, con un’alternativa che sa tanto di provocazione.

Il candidato alla segreteria del Partito Democratico – le elezioni primarie si svolgeranno il prossimo 3 marzo – si unisce al lungo elenco di politici ospiti di #MeetMillennials, la videochat pensata dal portale per studenti per avvicinare le nuove generazioni a questo mondo spesso percepito così lontano. E come, sempre, a fargli le domande sono stati gli stessi ragazzi.

Per aiutare i giovani bisogna rovesciare l’ottica delle politiche pubbliche

Per il deputato ed ex ministro PD, infatti, è giunta l’ora di rileggere le politiche pubbliche ribaltandone il punto di vista: “Rovesciare l’ordine delle cose è uno dei grandi temi attraverso cui deve passare il processo di cambiamento della politica nel nostro Paese. Siamo abituati a considerare tutte le politiche pensando a quelli sopra ai 45-50 anni. Anche perché sono quelli più attenti ai meccanismi del consenso. Rendendo, nel confronto, i giovani sempre più deboli.

Sul diritto allo studio si gioca una partita fondamentale

Guardando ai giovani, in cima alle priorità non può che esserci il tema dell’istruzione: “È proprio sul diritto allo studio – sottolinea Martina - che bisogna agire, per aprire spazi ai giovani. A cui si collega anche la ‘questione meridionale’, delle forti disuguaglianze tra Nord e Sud: “Bisogna costruire delle politiche di coordinamento. C’è un problema drammatico di investimenti, di servizi (scuole, ospedali), di infrastrutture. Per ripartire, però, è indispensabile costruire un patto di cittadinanza tra i vari soggetti coinvolti: associazioni, comitati, cittadini”.

La litigiosità del nuovo Governo sta mandando a sbattere l’Italia

Ovviamente, da rappresentante d’opposizione, è inevitabile un bilancio sulle prime azioni intraprese dal nuovo Governo: “In questi sette mesi – è il giudizio dell’ex ministro dell’Agricoltura - abbiamo avuto un Esecutivo alla ricerca ossessionata del nemico, ogni giorno: migranti, Unione Europea, la Francia, ecc. Nel frattempo, però, il Paese reale sta andando a sbattere. Inoltre, hanno messo a repentaglio la credibilità di una nazione intera, isolandola dal resto del mondo. Con l’ultima manovra di bilancio hanno ulteriormente indebitato l’Italia: 50 miliardi che inevitabilmente peseranno soprattutto sulle spalle dei ragazzi”.

Il reddito di cittadinanza? Impostato male e in modo confuso

Uno dei cardini dell’azione del governo gialloverde è senza dubbio il reddito di cittadinanza. “Non credo a questa ricetta – dice Martina - penso sia stata impostata male dal Governo. Si può discutere degli strumenti di supporto al reddito, specie in un momento di difficoltà come questo. Ma qui sono state mischiate politiche del lavoro e politiche di contrasto alla povertà. Introducendo meccanismi burocratici incredibili. Spendendo 6 miliardi di euro che potevano essere utilizzati per aiutare davvero gli italiani. Se addirittura un Paese avveduto come la Finlandia l’ha bocciato dopo averlo sperimentato ci sarà un motivo”.

Centri per l’impiego: una riforma nata male

Argomento strettamente collegato è il tentato rilancio dei centri per l’impiego. E qui il giudizio è ancora più netto: “Non si può fare una riforma efficace con così poche risorse. Lo dicono gli esperti. Gli effetti distorsivi rischiano di vanificare gli sforzi: 100mila persone, ad esempio, non avranno l’assegno di ricollocamento; uno strumento che favoriva l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Consentendo alle persone che lo utilizzavano di poter spendere quei soldi per ricollocarsi”.

Ripartire dalle nuove generazioni per rilanciare il Partito Democratico

Guardando, infine, in casa propria l’aspirante segretario del Partito democratico, prova a indicare la ricetta per far sì che il Pd riconquisti l’elettorato perso negli ultimi anni: “Credo che la nuova stagione – ribadisce Martina - debba poggiare su un investimento soprattutto verso le nuove generazioni. C’è ancora moltissimo lavoro da fare. Nonostante in questi anni già abbia visto tanti ragazzi motivati lavorare sodo per far crescere il Partito. Riaprendo le sezioni, facendo opera di volontariato nei quartieri. Ci sono delle battaglie valoriali in ballo che incrociano soprattutto le nuove generazioni e che io vorrei combattere con loro”.

Superare le divisioni precondizione per diventare alternativi

La strada maestra per farlo? “Superare le divisioni. Questa – per Martina - è una precondizione per ripartire. Trovare le ragioni dell’unità. Se diciamo che al governo ci sono delle forze pericolose per la nostra democrazia dobbiamo essere conseguenti, essere uniti per costruire alternativa. Abbiamo litigato troppo al nostro interno, ciò ha allargato la distanza tra noi e il Paese. In alcune circostanze siamo stati percepiti addirittura come una élite. Dovevamo essere più attenti al fatto che in questi anni le disuguaglianze hanno inciso pesantemente sulla società.