
A soli 18 anni, Anna La Croce ha conquistato un traguardo degno di merito: è la più giovane laureata d’Italia in Didattica della Musica. La giovanissima artista calabrese ha conseguito il titolo con 110 e lode presso il Conservatorio di Messina, diventando simbolo di impegno e determinazione, soprattutto per la capacità di affrontare temi di assoluto rilievo.
Indice
Dal bullismo alla musica come riscatto
La vita di Anna non è stata semplice. Durante l’adolescenza ha subito bullismo, e ha trovato nella musica la sua voce e la sua forza.
“Il bullismo mi ha ferita, ma non mi ha spezzata”, racconta la giovane. “La musica mi ha insegnato a credere in me stessa e a trasformare il dolore in forza".
Brani che raccontano un mondo interiore
E proprio dalle esperienze dolorose sono nate canzoni intense e autentiche. Brani come “Ci sono anch’io”, contro il bullismo, e “L’amore non è violenza”, dedicato a Giulia Cecchetin e a tutte le vittime di violenza di genere, mostrano una sensibilità e una consapevolezza significativa, specialmente se si guarda alla giovane età della ragazza. Anche i pezzi “Mai silenzio” e “Sto cercando te”, poi, raccontano di un percorso di ricerca d'identità, speranza e crescita personale.
Studio, arte e impegno sociale
Il viaggio di Anna, però, non si ferma qui. Continuerà gli studi con la Biennale in Didattica della Musica e con il corso di Canto Pop-Rock presso il Conservatorio di Nocera Terinese (CZ). Con l'obiettivo di unire ancora di più formazione accademica, passione artistica e attenzione a temi sociali. La sua carriera è il perfetto esempio di come la determinazione e il talento possano trasformare le difficoltà in opportunità.
La sensibilità artistica come forza
La storia di Anna è una storia di passione, studio e sacrificio. È sicuramente una studentessa modello, ma ciò che la rende un esempio è la sensibilità artistica con la quale ha saputo trasformare il dolore in arte, diventando luce e ispirazione per chi cerca la propria strada tra sfide personali e sociali.