
Ci sono voluti tre anni di ricerca ininterrotta e la bellezza di 50 milioni di dollari per arrivare a ricostruire la prima foto di un buco nero che questa settimana ha sconvolto il mondo. Ma non è tutto qui, infatti uno degli elementi fondamentali che stanno alla base di questa fenomenale fotografia è la giovane scienziata Katie Bouman.
Solo 29 anni e un’intelligenza e perspicacia rare, questa giovane donna scienziata è stata una dei punti cardine della ricerca in questione.Andiamo a scoprire qualcosa di più sulla sua vita.
Katie Bouman: una delle grande scienziate del ventunesimo secolo
Dietro la foto che in poche ore ha fatto il giro del mondo, lasciando tutti senza fiato, c’è un team di scienziati e ricercatori provenienti da diverse parti del mondo, che da tre anni sta lavorando alla realizzazione di questa scoperta che ha del sensazionale ed è destinata a cambiare la fisica e l’astronomia del domani. Ma al centro del team di ricerca c'è una ragazza, Katie Bouman è stata una parte fondamentale, come ha confidato Vincent Fish, uno dei ricercatori dell’Osservatorio Haystack.Questa giovanissima scienziata di soli 29 anni, appena laureata al MIT di Boston ha deciso di iniziare questa sfida. E’ lei la donna che ha creato all’algoritmo di base che ha permesso la formazione dell’acclamata immagine. L’algoritmo sviluppato da Katie, e poi perfezionato nel corso di questi anni, ha reso possibile la ricostruzione dell’immagine registrata in contemporanea da ben otto telescopi sparsi per il mondo.
Nella foto che segue, postata da lei su Facebook proprio il giorno della grande scoperta, possiamo vedere Katie tra l’incredulo e il felice mentre la prima immagine del buco nero si sta formando nel computer davanti a lei. Nella didascalia si può leggere "Guardo incredula come la prima immagine che ho fatto di un buco nero si stava ricostruendo."
Katie Bouman: la scienziata dietro la foto del buco nero
Un’altra bellissima fotografia arriva dall’account twitter del MIT, dove Katie si è laureata e attualmente lavora come ricercatrice, foto che ritrae da una parte la Bouman a braccia aperte mentre mostra davanti a sé speciali cassette che contengono i miliardi e miliardi di byte raccolti dagli otto radiotelescopi sparsi nel mondo che hanno ha partecipato all'impresa di ricostruire la famosa foto del buco nero.Mentre, alla destra di Katie è stata chiamata in causa un'altra famosissima donna scienziata, Margaret Hamilton, che scrisse, più di 50 anni fa, il software che portò l'uomo sulla Luna. Infatti nella foto in bianco e nero si può riconoscere la pila di stampe dei programmi sui tabulati a lenzuolo delle stampanti di allora.
Left: MIT computer scientist Katie Bouman w/stacks of hard drives of black hole image data.
Right: MIT computer scientist Margaret Hamilton w/the code she wrote that helped put a man on the moon.
(image credit @floragraham)#EHTblackhole #BlackHoleDay #BlackHole pic.twitter.com/Iv5PIc8IYd
— MIT CSAIL (@MIT_CSAIL) 10 aprile 2019