
Il 15 aprile, nel corso degli assoluti primaverili di nuoto di Riccione, a soli 18 anni Sara Curtis ha superato, con il tempo di 53"01, il record italiano dei 100 metri stile libero, che apparteneva a Federica Pellegrini, laureandosi campionessa italiana della specialità. Il nuovo primato migliora così il 53"18 della "divina", che resisteva dal 2016.
Ma chi è davvero la giovane nuotatrice classe 2006 che si è guadagnata l'appellativo di "predestinata"?
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La passione dalla prima infanzia
Sara Curtis, nuotratrice di Savigliano, in provincia di Cuneo, ha scoperto la sua passione già dalla prima infanzia, e da allora non ha mai smesso di nuotare.
"Mi hanno buttato in acqua a due anni, a sei facevo agonismo: è stato amore a prima vista. La prima volta che gli istruttori ci fanno entrare in acqua, tutti piangono, tranne me. Io rido come una matta", ha raccontato al 'Corriere della Sera'.
Il talento da "predestinata"
Sara ha presto mostrato al mondo il suo talento, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "predestinata". Perché per gli addetti ai lavori è tutt'altro che un nome nuovo: agli ultimi Europei juniores, in sette gare disputate, ha vinto sei ori (50 stile libero, 50 dorso, 100 stile libero e le staffette 4×100 stile libero donne, 4×100 stile libero mista e 4×100 misti femminile). Nella gara andata "male" ha preso l'argento (4×100 mista mista). E da un anno a questa parte è la nuotatrice più veloce d’Italia.
Il compromesso tra ambizioni e vita privata
Ma le soddisfazioni che ha raggiunto sono, a detta di tutti, soltanto l'inizio di una carriera brillante: la nuotatrice punta decisa verso Los Angeles 2028. Intanto, sta terminando l'Istituto Tecnico Economico e Turistico, con non pochi sacrifici. "Per riuscire a fare tutto mi sveglio alle 6,45 e preparo due zaini: uno per la scuola e uno per il nuoto", ha raccontato.
Le passioni e il legame con le radici materne
Sara Curtis, però, non è soltanto un'abile nuotatrice, ma anche una giovane donna che legge gialli e poesie, ascolta rapper americani, colleziona calze colorate, adora gli smalti per le unghie (ma non il rosso). Mostra orgogliosamente le sue treccine in stile afro, fatte dalla madre o dalla zia, commentando che "è sempre un momento bellissimo che mi connette alla loro terra d’origine."
I riti scaramantici
Durante gli Assoluti 2024 in cui conquistò il pass per Parigi è anche nato un rito scaramantico, sempre legato all'"Africa di mamma": un ciondolo segreto, una sorta di amuleto, che deve essere nelle mani del suo allenatore, Thomas Maggiora, l'allenatore che l'ha scoperta quando aveva 10 anni e con il quale dal 2023 sta lavorando sui 100 stile libero, raccogliendo ottimi risultati.
I riconoscimenti dagli adetti ai lavori
Una curiosità, a conferma di un avvenire sfavillante che sembra già scritto: tra i suoi principali estimatori c'è anche Matteo Giunta, ex allenatore e marito di Federica Pellegrini. Che di lei ha detto: "Sara è spettacolare. Finora una velocista come lei non si era mai vista”.