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joaquinraptor
Fonte: Repubblica

Un nuovo protagonista del Cretaceo è appena uscito dalla polvere dei millenni, e ruba i riflettori al carnivoro più temuto dei Monster movie. Si chiama Joaquinraptor Casali e, secondo i paleontologi, era addirittura più pericoloso del leggendario Tyrannosaurus Rex.

Non solo denti aguzzi e mascelle micidiali: il Joaquinraptor aveva anche forti e robusti avambracci con artigli, veri "assi nella manica" in più rispetto alla vera star del mondo dei dinosauri.

Il suo scheletro è stato trovato in Argentina e la scoperta, pubblicata su 'Nature Communications', racconta la vita di un giovane esemplare maschio di 19 anni, lungo 7 metri, pesante più di una tonnellata, morto a pochi milioni di anni dall’estinzione dei dinosauri dal nostro pianeta.

Indice

  1. Un predatore più temibile del T-rex
  2. La morte durante un pasto proibito
  3. Dimensioni da record
  4. Un nome che racconta una storia

Un predatore più temibile del T-rex

Il T-Rex, ovviamente, resta e resterà nell’immaginario come "IL" predatore. Ma il Joaquinraptor aveva qualcosa in più: oltre al morso devastante, poteva contare su arti anteriori micidiali, perfetti per immobilizzare le prede.

Il Tirannosauro, invece, era quasi “disarmato” da quel punto di vista, avendo zampette ridicole e poco utili in battaglia, il famoso "braccino corto".

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Risultato? Questo nuovo dinosauro argentino supera tutti e si colloca in cima alla catena alimentare, scalzando persino il gigante giurassico.

La morte durante un pasto proibito

Il ritrovamento è stato quasi un fermo immagine di 70 milioni di anni fa. Tra le fauci fossilizzate del Joaquinraptor, i ricercatori hanno trovato un omero di coccodrillo. Probabilmente il predatore ha provato a divorare una preda troppo grossa, finendo per soffocare.

Nel terreno paludoso della Patagonia, i resti dei due animali si sono conservati insieme, pronti per essere scoperti oggi, milioni di anni dopo l'accaduto.

Dimensioni da record

Il Joaquinraptor ritrovato, come detto, era un giovane maschio, lungo 7 metri, con un cranio di 70 centimetri e un peso che superava la tonnellata. Oltre ai coccodrilli, si nutriva di dinosauri erbivori, che cadevano facilmente nella sua morsa.

Il suo scheletro è stato recuperato solo per il 20%, ma comprende parti cruciali: cranio, zampe, costole e vertebre della coda.

Un puzzle sufficiente a ricostruirne la potenza e a capire che non era un predatore qualsiasi.

Un nome che racconta una storia

La scoperta è avvenuta vicino al lago Colhué Huapi, 500 chilometri a sud-ovest di Buenos Aires, un vero paradiso per paleontologi. Ma oltre alla scienza, c’è anche l’umanità dietro a questo ritrovamento.

Il dinosauro è stato battezzato Joaquinraptor in memoria di Joaquin, il figlio di uno degli scopritori, Lucio Ibiricu, scomparso in tenera età. Un nome che trasforma un predatore letale in un simbolo di memoria e affetto.

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