francesca_fortini
di francesca_fortini
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prof interroga

Il prof annuncia “Oggi interrogazione”. Poi, in stile suspance da quiz televisivo, inizia a scorrere il dito sul registro alla ricerca dello studente da condannare, per oggi, al patibolo. Ed è proprio in questo momento che la classe resta in religioso silenzio, gli sguardi si abbassano, il sudore freddo imperla le fronti, le dita si incrociano e le bocche si muovono a recitare silenziose preghiere. Come riuscire ad evitare tutto ciò? Ci hanno pensato i ragazzi di Science4Fun, realizzando per Skuola.net, e per tutti gli studenti italiani, un’utilissima applicazione che permetta di calcolare le probabilità di essere interrogati. Ma come funziona?

L’INTERROGOMETRO – Come spiegano i ragazzi che l’hanno creato, lo scopo dell’interrogometro è quello di “dare l’idea di come possa cambiare il rischio interrogazione a seconda delle situazioni. Il rischio di interrogazione è definito come la probabilità di essere chiamati e può assumere un valore compreso tra 0% e 100%”. E come funziona questo strumento innovativo? “Dopo aver inserito i dati, premi il tasto per effettuare il calcolo. Il risultato è diviso in due parti: il numero grosso in arancione è riferito al tuo rischio interrogazione, il grafico in basso invece ti fa vedere quel è il rischio corso dai tuoi compagni. Attenzione però: il rischio varia a seconda del metodo di estrazione!”.

OGGI INTERROGHIAMO… - Proprio come suggeriscono i creatori dell’interrogometro, il rischio cambia a seconda del metodo di estrazione. E i prof, in quanto a fantasia, non scherzano, soprattutto se si tratta di angosciare i propri studenti in attesa di conoscere la propria sorte. Quando, quindi, il prof inforca gli occhiali e tuona con “Allora, vediamo.. oggi interroghiamo…” i metodi di scelta possono essere dei più disparati. Qualche esempio?

1: I BIGLIETTINI – Primo, terribile sistema di selezione: l’estrazione dei bigliettini. Che ci sia scritto il tuo cognome o il tuo numero sul registro, la probabilità che tu venga scelto è pari a quella che tocca a tutti i tuoi compagni di classe. Dal prof che arriva in classe coi numeri della tombola a quello che tiene ben in vista sulla cattedra il suo personale bussolotto “contieni-bigliettino”, questi sicuramente sono i docenti più imparziali, nonostante l’apparente crudeltà del loro metodo.

2: L’AGENDA – Ce l’hanno tutti i prof, l’agenda. Ci segnano i loro impegni, se ne servono per capire quando è stato l’ultimo compito in classe e quando dovrà essere il prossimo.. e poi la usano come strumento di tortura in vista dell’interrogazione. In che modo? Aprendo una pagina a caso e chiamando alla cattedra lo studente il quale numero sul registro corrisponde a quello estratto. E se il numero di pagina supera quello degli alunni? Facile, si sommano le cifre fino ad ottenerne una che vada bene.

3: IL DITO SUL REGISTRO – La peggiore, più crudele alternativa è senza dubbio quella del dito che scorre sull’elenco. C’è chi si basa su quante interrogazioni ha già portato a casa, chi fa la media dei voti e sceglie lo studente con la media più bassa, credendo probabilmente di essergli d’aiuto, e chi, infine, chiude gli occhi e ferma il dito dove meglio crede. Questo è sicuramente il metodo meno neutrale in assoluto: il prof sa benissimo, infatti, qual è la tua posizione numerica sul registro!

Francesca Fortini

Data pubblicazione 15 Novembre 2015, Ore 11:43
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