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Ho viaggiato fin qui: storie di ragazzi arrivati da lontano articolo

Raccontare il fenomeno del processo migratorio ai più giovani non è certo cosa semplice. In questa impresa si sono cimentati con successo anche Cristina Ceci e Francesco Iarrera che nel libro ' Ho viaggiato fin qui' hanno dato voce a 31 giovani e giovanissimi immigrati in Italia da diversi Paesi. I traumi, le sofferenze e le difficoltà di questi ragazzi, nulla viene tralasciato nel romanzo edito dall'Edizioni Centro Studi Erickson.

Hanno dai 15 ai 19 anni, provengono dal Sudamerica, Filippine, Cina ed Europa dell'Est e tutti hanno in prima persona raccontato la loro storia, raccolta insieme alle altre in questo libro che può insegnare molto più di mille parole.

Il libro

Il volume, scritto in prima persona dai ragazzi, narra il trauma del distacco dalla patria e dagli affetti, dai villaggi e dalle campagne. il problematico ricongiungimento con le madri; le difficoltà all’arrivo, fra gap linguistico e culturale; l’angoscia, non disgiunta spesso dal sollievo, dell’adattamento al nuovo Paese. Arrivano infatti da ogni angolo di mondo e tutti frequentano, o hanno frequentato, l’Istituto Montale di Cinisello Balsamo, una scuola che da tempo si impegna nell’accoglienza e nell’integrazione.

I racconti dei ragazzi

C’è il racconto di Lidia Poryadenko che scrive: "Se ci penso ho fatto tre viaggi per iniziare la mia nuova vita, uno per attraversare il mio Paese, l’altro per raggiungere l’Italia e un altro ancora dentro me stessa". O ancora le parole di Miao, adolescente che arriva da un paesino nel cuore della Cina, che parla dei suoi cari lontani che sono “Scomparsi come sassi sepolti dalla polvere portata dal vento". C’è anche la rocambolesca storia di Adriana, cresciuta dai nonni in Ucraina sin da quando aveva tre anni. La mamma la chiama dopo tanti anni invitandola in Italia per una vacanza e lei fa un viaggio di due giorni in pullman, tutta sola. Per scoprire, una volta messo piede in questa terra completamente diversa persino negli odori, che la mamma non l'avrebbe più rispedita indietro. C'è anche il racconto di Anelys, ecuadoriana, il cui libro preferito è 'Tre metri sopra il cielo' di Federico Moccia e la canzone più ascoltata 'Il Cielo Guarda te' di Fred de Palma. E poi ancora, Jefferson, peruviano, che ama leggere 'Il Cantico delle Creature' di Francesco d’Assisi e che da grande vorrebbe fare l’economista. E infine Jeona, arrivata dalle Filippine dopo aver vissuto l’intera infanzia con i suoi nonni paterni, che considerava i suoi genitori, e aver scoperto che in realtà la sua vera famiglia era in Italia. Un viaggio tra le vite passate e presenti dei ragazzi che hanno nostalgia di casa ma che ormai sentono l'Italia come la propria patria. L'emigrazione vista non come scelta opportunistica, ma come unica strategia per continuare a sperare in una vita migliore, un sentimento legittimo e positivo in ogni essere umano.