
Lettere, filosofia, psicologia: sono ancora scelte valide nell’epoca dell’intelligenza artificiale? Una domanda che molti studenti si pongono, soprattutto quando arriva il momento di decidere cosa fare “da grandi”.
Perché se da un lato si parla sempre più di tecnologia, competenze STEM e automazione, dall’altro c’è un intero mondo di saperi umanistici che continua ad attirare migliaia di giovani. Ma ha ancora senso puntare su queste strade?
A rispondere è Francesco Baroni, Country Manager Italia per Gi Group Holding, intervistato nella rubrica settimanale su TikTok di Skuola.net, Like a Pro(f). Un format pensato per portare nelle scuole digitali le voci di chi il mondo del lavoro lo conosce da dentro.
@skuolanet Ha senso studiare le discipline umanistiche ancora oggi? Lo abbiamo chiesto ad un esperto del mercato del lavoro come Francesco Baroni, Country Manager Italia per Gi Group Holding. Anche se la tecnologia oggi domina il mercato del lavoro, le opportunità di lavoro per gli umanisti non sono così ridotte come si potrebbe pensare. Infatti tanti laureati in psicologia, lettere o filosofia hanno fatto carriere nel mondo de l digita o nel mondo della tecnologia, dove c’è necessità di elaborare testi o di sviluppare racconti per esaltare le doti del prodotto sul mercato. O ancora filosofi che grazie alla loro capacità di essere analitici, hanno intrapreso percorsi nello sviluppo del software. Insomma una laurea di tipo umanistico oggi non permette di lavorare solo nei settori tradizionali ma anche in quelli tecnologici, basta solo guardare anche a questi ambiti per un possibile sviluppo di carriera. lavoro studenti superiori
♬ suono originale - Skuola.net - Skuola.net
Indice
Le competenze umanistiche non sono inutili, anzi
“Ci sono alcuni esempi molto interessanti di ragazzi che hanno scelto percorsi umanistici come lettere, filosofia, psicologia e alla fine di questo percorso di laurea hanno poi rimesso in gioco le proprie competenze, per esempio nel mondo digital”, racconta Baroni.
In un panorama lavorativo in continua trasformazione, le competenze umanistiche si stanno dimostrando tutt’altro che obsolete. Al contrario, molti laureati in queste discipline stanno trovando spazio in ambiti apparentemente lontani, ma che hanno bisogno di capacità trasversali e visione critica.
Dal greco antico al digital marketing
“Tanti laureati in lettere o laureati in filosofia, poi, si buttano nel mondo delle tecnologie dove c'è bisogno comunque di elaborare testi, di costruire percorsi di valorizzazione dei prodotti, percorsi di comunicazione dove tutto quello che hanno studiato permette di essere veramente capaci di esprimere al meglio la valorizzazione del prodotto”, spiega l'esperto.
Filosofia e software: un’accoppiata possibile
“Ci sono persone che hanno fatto filosofia e poi hanno scoperto che l'attitudine e la capacità di essere estremamente logici nell'affrontare la realtà li ha portati a fare percorsi di sviluppo software”, continua.
Un’affermazione che può sorprendere, ma che trova conferma in tanti percorsi professionali. Il pensiero logico, la capacità di analisi e di astrazione sono strumenti fondamentali anche per chi lavora nel coding o nella progettazione di sistemi complessi. E spesso, proprio gli studi filosofici aiutano ad allenare queste competenze.
Umanesimo e futuro del lavoro
“Ci sono altre persone ancora che attraverso il mondo delle lettere poi si sono buttati a fare percorsi di comunicazione”, aggiunge Baroni. Oppure studenti di design che, dopo un passaggio in un ITS Academy, hanno trovato spazio nelle tecnologie applicate alla produzione.
Like a Pro(f): la rubrica TikTok che parla di futuro
L'episodio fa parte della nostra serie “Like a Pro(f)”, dedicata a scuola, orientamento e mondo del lavoro. Insieme a Francesco Baroni continueremo a esplorare i temi più importanti per chi sta scegliendo il proprio percorso di formazione. Intanto, non perdere gli episodi precedenti: