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protesta ultima generazione a un annuncio di lavoro di un supermercato

Quante volte abbiamo sentito parlare di annunci di lavoro con stipendi che a malapena coprono le spese? Ebbene, questa volta una giovane attivista di Ultima Generazione ha deciso di non far finta di niente. 

Ha preso di petto la questione, presentandosi a un colloquio non per ottenere il posto, ma per denunciare pubblicamente le condizioni economiche insostenibili proposte da una grande catena di supermercati. 

Indice

  1. L’annuncio di lavoro
  2. Uno stipendio troppo basso per vivere
  3. La campagna di Ultima Generazione
  4. Il problema degli stipendi in Italia

L’annuncio di lavoro

La giovane protagonista di questa denuncia, diventata anche virale sui social, si è imbattuta in un annuncio per un posto da banconista che prevedeva un salario di 850 euro al mese per lavorare sei giorni su sette compresi i festivi. Una paga che, secondo l'attivista, è semplicemente ridicola per il costo della vita attuale.

"Avete pubblicato un’offerta di lavoro full time, 6 giorni su 7, a 850 euro al mese. Volevo venire a fare il colloquio solo per dirvi che vi dovete vergognare, proponete stipendi da fame", ha detto alla direttrice del supermercato. 

La discussione si è accesa, con la giovane che ha continuato a insistere: "La spesa la fate anche voi, lo vedete quanto costa". Alla replica della direttrice, che cercava di sminuire la questione, l'attivista ha ribattuto con forza: "Stai dicendo una ca**ata. La gente con quei soldi non campa". 

Uno stipendio troppo basso per vivere

La verità è che 850 euro al mese per un lavoro a tempo pieno, sei giorni su sette, sono veramente pochi. Con l'aumento dei prezzi che vediamo ogni giorno al supermercato, con l'affitto che sale e le bollette che pesano, è praticamente impossibile vivere dignitosamente con una cifra del genere.

Questo salario non permette di coprire le spese essenziali, figuriamoci di avere un po' di tranquillità economica o di mettere via qualcosa per il futuro. È una situazione che crea frustrazione e precarietà, soprattutto per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro.

La campagna di Ultima Generazione

L'azione dell'attivista non è un caso isolato, ma si inserisce in una campagna più ampia portata avanti da Ultima Generazione. Il collettivo sta infatti promuovendo il boicottaggio dei supermercati della grande distribuzione.

Il loro obiettivo principale è quello di ottenere il taglio dell'IVA sui prodotti di base come pane, olio e passata di pomodoro. 

"Lo Stato continua a fare cassa su ciò che ci serve per vivere. Mentre la crisi sociale avanza, l’Iva su beni essenziali resta invariata, pesando ogni giorno su chi è già in difficoltà. È ora di dire basta", affermano gli attivisti. 

Il problema degli stipendi in Italia

La vicenda di questo annuncio di lavoro è solo la punta dell'iceberg di un problema ben più grande e strutturale che affligge l'Italia: quello degli stipendi fermi da anni. Anche se i salari hanno visto una leggera crescita, all'inizio del 2025 erano ancora inferiori del 7,5% rispetto al 2021.

Le previsioni per il 2025 e 2026 indicano aumenti salariali del 2,6% e 2,2% rispettivamente. Sono cifre che, a confronto con la maggior parte degli altri paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), sono significativamente più basse

Insomma, il costo della vita sale, ma i nostri stipendi fanno fatica a tenere il passo, creando un divario sempre più ampio che rende la situazione economica per molti sempre più precaria.

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