ImmaFer
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Devono ancora diplomarsi ma guadagnano più dei genitori

Maturandi per la scuola, ma già maturi per il lavoro. Hanno 18 anni e negli ultimi mesi hanno vissuto tra interrogazioni, scrutini e simulazioni dell’orale. Ma, nel frattempo, mandavano fatture, gestivano clienti, costruivano reti professionali. Giovani, spesso giovanissimi, che hanno già aperto una partita Iva per dare una forma concreta alle loro passioni. E, in alcuni casi, il loro reddito mensile supera quello dei genitori.

Dietro le loro storie non c’è solo la voglia di guadagnare, ma il desiderio di scommettere su se stessi, di non rimandare, di occupare attivamente uno spazio nel presente. 

Ecco le storie di tre di loro, raccontate da 'La Stampa'.

Indice

  1. Gianmarco, tra lezioni e call di lavoro
  2. Marco, una Partita Iva come brindisi di Capodanno
  3. Bruno, video tra i banchi e il sogno di Milano
  4. Partite Iva under 35: una tendenza che cresce

Gianmarco, tra lezioni e call di lavoro

"Quando in un mese ho guadagnato il triplo dello stipendio dei miei genitori, ho capito che ce la potevo fare davvero". Gianmarco Pacetti ha 18 anni, vive a Palinuro, in provincia di Salerno, e frequenta un istituto tecnico con indirizzo informatico. Studente la mattina, imprenditore digitale il pomeriggio e la sera, ha fondato una piccola agenzia che si occupa di sviluppo software, web e cybersecurity.

Tutto è cominciato a 14 anni, con piccoli progetti gratuiti per la community. Poi i primi corsi fuori regione, i contatti, le prime commesse retribuite. A 18 anni, appena compiuti, la scelta: aprire la partita Iva e iniziare a lavorare da freelance. "Non puoi fare tutto da solo. Cerco ragazzi appassionati, competenti, a cui delegare una parte di progetto. È anche un modo per crescere insieme", racconta.

La sua routine è fatta di studio e deadline, di verifiche e preventivi, di clienti che non aspettano l’intervallo. "I miei coetanei escono, vanno a ballare. Io passo più tempo con persone più grandi. Ma è il prezzo per fare quello che amo". I genitori, inizialmente scettici, hanno poi cambiato idea: "Quando ho iniziato a guadagnare davvero, hanno capito che poteva funzionare".

Marco, una Partita Iva come brindisi di Capodanno

"L’ho aperta a mezzanotte, il primo gennaio. I miei lo sapevano, ma non si aspettavano che l’avrei fatto davvero. Al brindisi avevo già la Partita Iva". Marco Nicastro, 18 anni, vive a Torino e frequenta l’ultimo anno del liceo scientifico. Sviluppa software web e sistemi digitali complessi. Non semplici siti, ma piattaforme su misura per aziende e professionisti.

Il suo calendario è un puzzle che tiene insieme scuola, attività di rappresentanza d’istituto, speech pubblici, clienti da seguire e, quando possibile, qualche momento di svago. "Ogni giorno mi faccio un piano: cosa devo fare, quanto tempo ho, dove lo trovo. Anche lo svago entra nel planning. Se lo trascuri, salta tutto".

Per lui, la sfida più grande è l’imprevisto: "Il server che va giù, il cliente che chiama nel week-end, il problema che non dipende da te ma che devi risolvere comunque". Ma il riconoscimento non si fa attendere. "La soddisfazione più grande è quando consegni un sistema che il cliente nemmeno pensava possibile. Lo vede, lo prova, sorride. In quel sorriso c’è tutto".

Bruno, video tra i banchi e il sogno di Milano

"Ho aperto la partita Iva a marzo, ma la verità è che non è cambiato molto. Facevo video prima, continuo a farli adesso. Solo che ora posso emettere fattura". Bruno Riffaldi ha 18 anni e vive a Dorgali, in provincia di Nuoro. Ha cominciato a scattare foto da bambino, poi si è innamorato dei video e del montaggio. Oggi lavora come videomaker freelance, con l’obiettivo dichiarato di trasferirsi presto a Milano.

"Non ho avuto un mentore. Ma ho avuto la voglia. E quella mi ha fatto andare avanti", racconta. A scuola ci va ancora, ma il suo sguardo è già altrove: post-produzione, scrittura di soggetti, direzione della fotografia. "Mi è dispiaciuto dire no a progetti belli. Ma la scuola va finita. E va finita bene".

Ha scelto di lavorare da subito per un motivo molto semplice: crede nel suo talento. E anche la sua famiglia ci crede. "Mi hanno lasciato provare, sbagliare, capire. E anche gli amici mi hanno sempre rispettato. Questo ha fatto la differenza". Il momento più difficile? "Questi mesi di Maturità, in cui non ho potuto lavorare come avrei voluto". Il più bello? "Per fortuna deve ancora arrivare. Ma lo sto aspettando con fiducia".

Partite Iva under 35: una tendenza che cresce

I numeri confermano una tendenza in crescita. Secondo l’ultimo report del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel primo trimestre del 2024 sono state aperte oltre 4 milioni di partite Iva in Italia, con un incremento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il 49,1% delle nuove aperture riguarda giovani sotto i 35 anni. In particolare, le regioni del Nord concentrano circa la metà delle nuove attività. Anche l’Osservatorio Fidocommercialista registra dati simili: tra i quasi 4.000 professionisti analizzati, più di un terzo ha meno di 35 anni, e molti operano esclusivamente online.

Si tratta di una nuova generazione che, spesso senza strumenti formali di educazione imprenditoriale, impara da sola, si confronta con i rischi e costruisce reti indipendenti. Non aspettano il “dopo”: iniziano prima. Anche se devono ancora prendere il diploma.

Data pubblicazione 25 Giugno 2025, Ore 10:56 Data aggiornamento 25 Giugno 2025, Ore 13:26
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