ImmaFer
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equinozio autunno 22 settembre

Nel 2025 l’autunno astronomico è iniziato ufficialmente alle 8:30 di oggi, lunedì 22 settembre. A quell’ora, infatti, è andato in scena l’equinozio d’autunno 2025, il momento in cui la durata del giorno e quella della notte saranno praticamente identiche in ogni parte del mondo: 12 ore di luce e 12 ore di buio. Una perfetta simmetria che, ogni anno, segna il passaggio dall’estate alla nuova stagione.

Ma perché l’equinozio non cade sempre nello stesso giorno? E come mai nel 2025 arriva il 22 settembre invece del più comune 21? Scopriamo insieme cosa succede in cielo in questo momento particolare dell’anno.

Indice

  1. Cos’è l’equinozio d’autunno e cosa accade sulla Terra
  2. Perché nel 2025 l’equinozio cade il 22 settembre
  3. Un equilibrio che segna l’inizio del cambiamento

Cos’è l’equinozio d’autunno e cosa accade sulla Terra

La parola "equinozio" deriva dal latino aequa nox, che significa "notte uguale". Si tratta di un evento astronomico che avviene quando il Sole, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, attraversa l’equatore celeste, ovvero la proiezione dell’equatore terrestre sulla sfera celeste, e passa dall’emisfero nord (boreale) a quello sud (australe). A spiegarlo è l’Istituto Nazionale di Astrofisica, che sottolinea come in questo momento "in qualsiasi parte del mondo il dì ha sostanzialmente la stessa durata della notte".

L’equinozio è il risultato di un perfetto bilanciamento tra luce e oscurità, e dipende direttamente dall’inclinazione dell’asse terrestre. La Terra infatti ruota attorno al proprio asse, inclinato di circa 23,27 gradi rispetto al piano dell’orbita intorno al Sole. Questa inclinazione è ciò che determina l’alternarsi delle stagioni e la diversa distribuzione della luce solare durante l’anno.

Perché nel 2025 l’equinozio cade il 22 settembre

Siamo abituati a pensare al 21 settembre come data di inizio dell’autunno, ma in realtà l’equinozio può cadere tra il 21 e il 24 settembre, a seconda dell’anno. Nel 2025, il passaggio stagionale avverrà il 22 settembre, facendo durare l’estate astronomica un giorno in più rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare.

La spiegazione sta nel modo in cui misuriamo l’anno solare. L’anno civile, quello del calendario gregoriano, ha una durata convenzionale di 365 giorni, ma l’anno solare, cioè il tempo impiegato dalla Terra per completare un’orbita intorno al Sole, dura circa 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Questo scarto di quasi sei ore accumulato di anno in anno fa slittare gli equinozi e i solstizi, rendendo necessario l’inserimento degli anni bisestili ogni quattro anni per riequilibrare il conteggio.

Proprio per questo motivo, la data dell’equinozio d’autunno non è fissa, ma varia leggermente ogni anno. Un piccolo aggiustamento astronomico che, però, può spostare l’inizio dell’autunno anche di qualche ora o giorno rispetto alle abitudini.

Un equilibrio che segna l’inizio del cambiamento

Con l’equinozio d’autunno, si apre la stagione delle foglie che cadono, dei cieli più limpidi e delle giornate che iniziano lentamente ad accorciarsi. Anche se quest’anno arriva un giorno più tardi, il fenomeno resta lo stesso: un momento in cui il nostro pianeta si trova in una rara condizione di equilibrio tra luce e buio. Un punto di svolta che, come sempre, ci accompagna verso i ritmi più lenti dell’autunno. 

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