
L'Epifania è una festa di origine cristiana che celebra la manifestazione di Dio tramite l’incarnazione terrena di Gesù. Eppure, nel corso del tempo, ha assunto molte tinte differenti assorbendo tutta una serie di aspetti folclorstici che sono entrati ormai a far parte della tradizione.
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6 gennaio: perché l'Epifania è festa?
Come già detto, l'Epifania è una festa cristiana che vede al centro la manifestazione terrena di Dio tramite l’incarnazione di Gesù. Nelle chiese occidentali, l’evento che esprime tale manifestazione è la venuta dei Re Magi, che con i loro doni si pongono come rappresentanti simbolici di tutti i popoli della Terra.La parola Epifania deriva appunto dal verbo greco epifàino (che significa "mi rendo manifesto") e dal sostantivo femminile epifàneia (ovvero “manifestazione”, “apparizione”, “venuta”, “presenza divina”).
Nelle Chiese cattolica, ortodossa e anglicana, l’Epifania è una delle massime solennità dell'anno liturgico, proprio come la Pasqua, il Natale e la Pentecoste.
Perché l’Epifania si festeggia proprio il 6 di gennaio? In realtà non è del tutto chiaro. Da una parte la data del 6 gennaio è stata stabilita in base ai racconti della Bibbia che riguardano la visita dei Re Magi a Betlemme. Secondo il Vangelo di Matteo, i tre seguirono la stella cometa che avevano visto in cielo fino a quando non arrivarono alla capanna per adorare il bambino Gesù. La data del 6 gennaio corrisponderebbe dunque al loro arrivo.
Tuttavia, alcune tradizioni cristiane considerano l’epifania come il giorno in cui Gesù venne battezzato nel fiume Giordano, mentre altre prendono in riferimento il suo primo miracolo, ovvero la trasformazione dell’acqua in vino a un matrimonio a Cana.
Un’altra ipotesi sostiene che il 6 gennaio fu scelto contando 12 giorni a partire dal 25 dicembre (nascita di Gesù). L’obiettivo probabilmente sarebbe stato quello di assorbire, all’interno del cristianesimo, un antico rito pagano dedicato alla dea Diana. Protettrice della fertilità e simbolo di rinascita, la dea Diana veniva infatti celebrata 12 giorni dopo il solstizio d’inverno, che cade il 22 dicembre, appena 3 giorni prima di Natale.
Bene, rispondiamo adesso a una serie di domande in merito al personaggio della Befana, ormai simbolo indiscusso dell’Epifania, almeno in Italia.
Da dove viene la Befana?
È sempre difficile risalire all’origine delle tradizioni folcloristiche. Una delle ipotesi più accreditate, in questo, riguarda proprio i Re Magi: questi chiesero indicazione a una vecchietta sulla strada da seguire per raggiungere la capanna di Gesù a Betlemme. La vecchietta sul momento si rifiutò di aiutarli, per poi pentirsene il giorno dopo. Disperata, si recò di casa in casa per cercare il bambino Gesù e portargli dei doni. Tuttavia, poiché arrivò tardi, non riuscì a trovarlo, e decise allora di lasciare i regali a tutti i bambini che incontrava, nella speranza che uno di loro fosse Gesù. Ecco spiegato perché la Befana porta i dolci.
Cosa c'entra l'Epifania con la Befana?
In effetti, poco. Intanto il nome: Befana sarebbe infatti una storpiatura di Epifania, che come abbiamo detto vuol dire “manifestazione”. L’invenzione della Befana probabilmente è proprio da ricollegare alla venuta dei Re Magi e al loro ruolo di portatori di doni. Baldassarre, Gaspare e Melchiorre sarebbero dunque all’origine della vecchietta con le calze rotte.
Ma chi è davvero la Befana?
Come già detto, è difficile risalire alle origini di una tradizione popolare. Però, secondo alcuni studiosi la figura della Befana deriverebbe direttamente dal folclore romano, da una festa che si svolgeva i primi giorni di gennaio in onore della dea Strenia (simbolo di prosperità e buon auspicio): anche in questa occasione si scambiavano doni. Da qui la parola strenne.
Che significato ha il carbone della Befana?
La Befana, come da tradizione, porta doni ai bambini che sono stati bravi durante l’anno e carbone a quelli che invece non sono stati poi tanto bravi. Ma perché? La tradizione è in qualche modo legata all'idea che il carbone, essendo un materiale scuro e bruciacchiato, rappresenti il peccato e la punizione. A questo però vanno aggiunti altri significati simbolici che provengono da altre ipotesi.Il periodo natalizio, tra dicembre e gennaio, era un periodo complicato per l'agricoltura. Proprio per questo l'imperatore Aureliano aveva proclamato il 25 dicembre "festa del sole" e per 12 giorni (cioè fino alla notte del 6 gennaio, giorno della Befana) veniva fatto bruciare di continuo un tronco di quercia, dal cui carbone sarebbe arrivata la fortuna per il nuovo anno.
Perché si usa la calza per la Befana?
La tradizione della calza durante l’Epifania è un’usanza molto diffusa, soprattutto in Italia. La calza, di solito, viene appesa al camino o in un altro luogo della casa la sera del 5 gennaio, in attesa che la Befana arrivi durante la notte per riempirla di dolciumi.La leggenda vuole infatti che la Befana sia una vecchina simpatica e un po’ burbera che vola sulla sua scopa “con le scarpe tutte rotte”, portando dolci e regali ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. La calza viene dunque appesa in segno di benvenuto, nella speranza di vederla riempita il giorno dopo.