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Disegno comprato a 2 euro al mercato potrebbe essere un Matisse e valere 200mila euroI mercatini di antiquariato sono luoghi speciali, in cui a volte possono nascondersi dei veri e propri affari. Lo sa bene Antonio, un “cacciatore di cose vecchie”, protagonista di questa storia (forse) fortunatissima.

Particolare del disegno.
Fonte: Corriere della Sera

L’uomo ha infatti comprato un disegno a carboncino alla modica cifra di 2 euro. Un disegno che però potrebbe valere 200mila euro. A dirlo sarebbe la firma, attribuita “senza dubbio” a Henri Matisse, uno dei più noti pittori del XX secolo.

Il parere dell’esperto: “La firma è di Henri Matisse, non ci sono dubbi”

Il disegno, tecnica a carboncino, ritrae quattro nudi. Conservato per anni in una vecchia soffitta in toscana, è stato infine venduto alla cifra di 2 euro, circa due caffè. A comprarlo è stato Antonio, un “cacciatore di cose vecchie” e abituale frequentatore dei mercatini rionali toscani, come racconta il ‘Corriere della Sera’. Ma le apparenze spesso ingannano. Il disegno in questione, infatti, probabilmente ha un valore ben superiore a quello a cui è stato venduto. Così superiore che quasi non ci si crede. A stabilirlo, per il momento, è quella firma in calce, che finora era rimasta lì, muta, quasi come se fosse una parte integrante dell’opera. A dare voce alla scritta è stato Stefano Fortunati, perito calligrafo forense, presidente dell’Associazione periti calligrafi certificatori, tra i più rinomati professionisti italiani e internazionali per i suoi studi su Leonardo da Vinci, Picasso e molti altri artisti. La firma è di Henri Matisse, non ci sono dubbi, ha affermato, come riporta il ‘Corriere’.

In attesa dell’archiviazione: se confermato, il disegno varrebbe 200mila euro

Il disegno, qualora venisse confermata l’analisi di Fortunati, dovrebbe valere un bel tesoretto. Ma di quanto parliamo? Beh, alle prime stime, se si trattasse effettivamente di un Matisse, il disegno potrebbe valere almeno 200mila euro. Ora quindi si attende il responso ufficiale, trattenendo il fiato. Infatti, “non basta certificare che la firma sia originale dell’autore e su questo a mio parere non ci sono dubbi”, ha spiegato Fortunati, “ma è necessaria l’archiviazione della Fondazione Matisse, nella quale c’è anche un nipote del grande artista francese. La stiamo contattando per avere il loro ultimo giudizio anche se io credo che non vi siano dubbi sull’autenticità dell’opera”.

Con “archiviazione” si intende quindi l’attribuzione definitiva di un’opera al suo autore. Per brindare, bisognerà aspettare la conferma degli esperti della Fondazione Matisse.